Terre del Reno
25 Luglio 2017
Niente di fatto nell'incontro a Roma al Ministero. Lodi (Fiom): "Non è escluso il ricorso agli scioperi"

Lamborgini Calor, il Gruppo Ferroli non cede sul numero di esuberi

di Redazione | 1 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Avrebbe adescato l’amichetta della figlia. “Nego tutto”

Parla e respinge ogni accusa il 49enne ferrarese finito a processo per adescamento di minore, pornografia minorile e corruzione di minorenne, dopo che tra febbraio e novembre 2018 - secondo la Procura - avrebbe adescato una ragazzina di 14 anni, compagna di scuola di sua figlia, prima inviandole foto dei suoi genitali e poi inducendola a fare altrettanto, attraverso lusinghe e regali - come ricariche telefoniche - per provare a ottenere in cambio la sua fiducia

Dosso. L’azienda non si sposta di un millimetro sul numero di esuberi, poco meno di 500 per il Gruppo Ferroli, nemmeno nell’incontro avvenuto ieri al Ministero con i sindacati. Interessato dalla situazione anche lo stabilimento Lamborghini Calor di Dosso, che il gruppo ha deciso di non chiudere e trasformarlo in un polo della logistica e dei ricambi, dove al momento i lavoratori sono passati da 88 a 69 soprattutto per gli esodi volontari.

Per niente soddisfatti quindi i sindacati che dall’incontro di Roma si attendevano una qualche apertura, con il Ministero che “non ha strumenti per incidere sulla situazione – riferisce Samuele Lodi, segretario generale della Fiom di Ferrara – e ha proposto tavoli aziendali negli stabilimenti del gruppo per poi rivederci ancora a Roma martedì prossimo”. “Una proposta – prosegue Lodi – che come sindacati abbiamo scartato, non condierando utile ritrovarci ancora nella capitale davanti alla rigidità dell’azienda”.

La strategia per affrontare la situazione verrà assunta tra oggi (25 luglio) e domani, ma l’idea è quella di “provare non a coinvolgere il Ministero, bensì direttamente la presidenza del Consiglio, a sttembre, per l’intero settore della termomeccanica”. Nei prossimi giorni si terranno alcune assemblee e Lodi non esclude che fra le iniziative da assumere si possa ricorrere anche allo strumento dello sciopero.

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