Cronaca
23 Luglio 2017
Le parole dei genitori di Marcello Cenci. La madre: "Quanto ha sofferto, quanto ha pensato, quanta paura ha avuto, quale martirio ha subito"

“Giustizia per mio figlio e per un mondo nuovo capace di amare”

di Redazione | 2 min

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Non hanno parlato durante i funerali, ma Roberta Previati e Mario Cenci, genitori di Marcello hanno affidato i loro pensieri alla stampa qualche ora prima. E sono parole che chiedono giustizia per il proprio figlio, per loro stessi, ma anche per un mondo in cui non abbia più ad accadere una morte del genere.

Li lasciamo così come sono, senza modifiche, ospitando prima l’intervento del padre e poi quello della madre di Marcello.

GIUSTIZIA per Marcello stroncato a 32 anni nel fiore della vita ed emigrato per lavoro. Un lavoro che non ha voluto mendicare in Italia e che si è andato a cercare dignitosamente altrove

GIUSTIZIA per un padre ed una madre che hanno perso un figlio in un modo così barbaro

GIUSTIZIA per un essere umano che qualunque cosa avesse fatto non meritava la morte, questa morte, questa morte assurda.

GIUSTIZIA per l’assassino e per tutti coloro che eventualmente ne hanno coperto, volontariamente ed involontariamente, azioni ed intenti

GIUSTIZIA per la mia famiglia che ha sempre rinunciato alla violenza

GIUSTIZIA per un mondo nuovo capace di amore verso il prossimo

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Mario Cenci

Nessun figlio dovrebbe morire prima del proprio genitore perché la perdita di un figlio, del proprio bambino qualunque sia l’età, è un dolore immenso, indescrivibile, straziante. Ma la morte di mio figlio per mano di un assassino è ancora più pesante, più dolorosa e ingiustificabile. Assassino che lo ha colpito alle spalle come un codardo ed ha premeditato in maniera meticolosa l’omicidio per mesi, spinto da un profondo desiderio di vendetta…

Ricordo quando MARCELLO mi disse della sua prima passeggiata da solo a Valencia, della paura ma anche del suo coraggio a riprendere in mano la sua vita. La sua intervista/lettera del 1° giugno che sembra quasi un testamento e che ora lo è a tutti gli effetti.

Quante volte MARCELLO mi ha detto di sorridere, di chiamarlo MARCI e non MARCELLO, di essere serena, di non pensare. Ma lui quanto ha sofferto, quanto ha pensato, quanta paura ha avuto, quale martirio ha subito!!

Roberta Previati

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