Lettere al Direttore
22 Luglio 2017

“Suicidio in carcere, bisogna basarsi su fatti concreti”

di Redazione | 3 min

Buongiorno.

Scrivo in quanto ragazzo, cittadino ferrarese ma anche perché penso di sentirmi in diritto di DOVER rispondere alla sig.ra Manuela Macario, presidente di Arcigay Ferrara, in merito a quanto dichiarato nei giorni scorsi.

L’articolo iniziava così… 

Quando una persona è in evidente stato di agitazione e le forze dell’ordine intervengono è loro dovere far intervenire il 118 per sedare la persona ed eventualmente procedere con un Tso. Perché questo non è avvenuto? Perché è stato portato in questura e poi in carcere? Perché alcuni presenti raccontano di aver visto la polizia picchiare il ragazzo e fare anche il segno della vittoria portandolo via? Ancora una volta nessuno è disposto a testimoniare. “

La presidente, anche con giusta ragione, si pone delle domande ma perché scrivere pubblicamente queste domande anziché interrogare chi di competenza facendo così un caso mediatico, rischiando di danneggiare delle persone che magari hanno semplicemente svolto regolarmente il loro lavoro ? Chi ha detto che non sia intervenuta l’autorità sanitaria? Chi dice che magari il TSO non sia stato ritenuto idoneo dal medico che potrebbe aver effettuato la visita? Ma soprattutto perché si dice che la polizia debba aver picchiato questo povero ragazzo e magari il gesto della vittoria non sia stato fatto dagli stessi clienti della palestra che osservavano?

Anche io mi pongo delle domande… QUESTE DOMANDE… domande che non attaccano nessuno, non “feriscono” nessuno.

Il povero Roman non c’è più… è vero… sicuramente qualche problema lo aveva, sicuramente non era in pace con se stesso… ma sicuramente neanche lui voleva che la colpa di questo SUO insano gesto gravasse su nessun altro…

Stava compiendo un illecito e arrecando un possibile danno all’incolumità dei presenti tanto è vero che l’intervento del 113 è stato appositamente richiesto dalla responsabile della palestra perché non riuscivano a calmarlo.

Io rispetto e apprezzo il lavoro e l’impegno che mette quotidianamente la signora Macario per la sua causa, ma allo stesso tempo penso sia giusto che relativamente a certe questioni, ad emettere sentenze sia un tribunale e a svolgere eventuali indagini siano gli organi competenti.

Il fatto di smuovere un polverone mettendo in cattiva luce l’operato di chi OGNI GIORNO, mettendo anche a repentaglio la propria vita, ci tutela e ci protegge, “per sentito dire”, penso sia estremamente scorretto. 

Questo non solo perché non è buona cosa ma anche per il semplice fatto che così facendo si possono danneggiare delle persone senza un vero e giustificato motivo.

Bisogna basarsi su fatti concreti e reali non su delle supposizioni di persone che prima gettano il sasso e poi nascondono la mano… quelle stesse persone poi che magari hanno esultato quando il povero Roman è stato accompagnato in Questura…

Stefano Tieghi

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