Spettacoli
22 Luglio 2017
Il filo conduttore dei 36 appuntamenti è quello del Barocco, fino agli intramontabili della musica classica e alla tradizione coreana

Appuntamenti imperdibili con Emilia Romagna Festival 2017

di Redazione | 3 min

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Dopo il concerto di Vasco Brondi ad Officina Meca, sarà il Circolo Arci Bolognesi, in piazzetta S. Nicolò 6, a ospitare il secondo e ultimo appuntamento ferrarese siglato SunER e Arci Emilia Romagna

L’Emilia Romagna Festival arriva alla XVII edizione e si espande in cinque province – Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini – e in circa venti paesi e città, per accogliere sia i nuovi giovani interpreti, noti e meno noti, per antichi o moderni repertori, sia importanti orchestre e i grandi Maestri di oggi. Il filo conduttore dei 36 appuntamenti in programma dal 14 luglio al 9 settembre è quello del Barocco, nella riscoperta delle radici della musica occidentale, mosso dal ritmo ispanico e dalle evocazioni elettroniche, fino agli intramontabili della musica Classica e alla tradizione coreana.

Presso l’incantevole Sala delle Stilate dell’Abbazia di Pomposa, situata a Codigoro, alle ore 21:15 di sabato 22 luglio, Andrew Smith al violoncello e Alfredo Montero al pianoforte suoneranno pezzi del repertorio classico spagnolo.

Il programma musicale consiste nella summa della tradizione classica spagnola. Gli artisti presentati hanno essenzialmente formato l’idea e la sonorità della musica spagnola, anche agli occhi del mondo. Ci saranno brani di Granados, che dalla musica impressionista arrivò a dipingere musiche e tele nel più puro stile spagnolo, Cassadò, violoncellista e compositore nato a Barcellona e morto a Madrid, Montsalvage, critico e compositore che si ispirò al folklore catalano, Turina, sivigliano di origine italiane che scrisse soprattutto per chitarra e pianoforte, e de Falla, compositore anch’egli impressionista, di estrema duttilità, che riuscì a passare dal folklore della propria terra alle musiche per i balletti russi.

Il Festival si muove verso Imola nella serata di martedì 25 luglio alle ore 21, presso la Rocca Sforzesca. Un grande concerto con grandi nomi, dal passato al futuro: alcuni brani tra i migliori di Mozart, Rossini, Verdi e Beethoven saranno interpretati dalla Filarmonica Arturo Toscanini, un’eccellenza italiana, diretta dal giovane Maestro inglese Alpesh Chauhan, promettente e talentuoso. Partendo da un repertorio basato sui capisaldi della musica classica, Mozart e Beethoven, ma anche gli emiliani Rossini e Verdi, che hanno vissuto tra queste pianure e colline, la Filarmonica Arturo Toscanini, con sede a Parma, nell’Auditorium Toscanini disegnato da Renzo Piano, darà vita a un’esaltazione della musica orchestrale nel senso più tradizionale, più esaltante del termine. A dirigerla sarà il giovanissimo Alpesh Chauhan, direttore d’orchestra britannico, in una sinergia tra passato e presente proiettata verso il futuro, con una dimensione universale ma soprattutto europea, italiana – addirittura emiliana.

Passando al setaccio i migliori talenti, l’Emilia Romagna Festival presenta inoltre, come ogni anno, la rassegna Primo Premio!, che permette di far conoscere al pubblico i giovani vincitori di alcuni tra i migliori concorsi internazionali di musica. Mercoledì 26 giugno, alle ore 18, sarà la volta degli Ulysses Quartet, quartetto d’archi vincitore dello scorso Fischoff Chamber Music Competition, nell’esclusiva location della Business Lounge all’Aeroporto di Bologna. Il concerto rientra negli appuntamenti del Marconi Music Festival, la prima stagione musicale dell’Aeroporto Marconi di Bologna, in corso fino al 21 dicembre 2017.

Gli Ulysses Quartet si esibiranno, in particolare, anche venerdì 28 luglio alla Rocca di Riolo Terme, e domenica 30 luglio per Musica Pomposa all’Abbazia di Pomposa, insieme a Massimo Mercelli al flauto e Mojca Zlobko Vajgl all’arpa.

Giovedì 27 luglio, presso il giardino della Biblioteca Comunale di Alfonsine, andrà in scena il concerto che più perfettamente si attaglia alle intenzioni dell’Emilia Romagna Festival di quest’anno, proseguendo idealmente su quella stessa via che va dall’America Latina al Caucaso. Il concerto “Suoni Migranti”, a opera del Counterpoint Duo, formato da Filomena De Pasquale al flauto e Giorgio Albani alla chitarra, presenterà un percorso tra suoni antichi e contemporanei, attraverso le musiche di Machado, Boutros, Sanz, Ibert, Santucci e PiazzollaSuoni Migranti” condurrà l’ascoltatore alla ricerca di quella dimensione sonora intima e profonda, nella quale il potere benefico del suono e della musica, ritenuto fin dalle antichità in grado di guarire e ricondurre l’uomo dagli Inferi sulla Terra, trova la sua dimensione e il suo motivo di essere più profondo.

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