Cronaca
20 Luglio 2017
La presidente di Arcigay si chiede perché non sia stato chiamato personale sanitario

Impiccato in carcere. Macario: “Lo hanno visto picchiare”

di Redazione | 3 min

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“Quando una persona è in evidente stato di agitazione e le forze dell’ordine intervengono è loro dovere far intervenire il 118 per sedare la persona ed eventualmente procedere con un Tso. Perché questo non è avvenuto? Perché è stato portato in questura e poi in carcere? Perché alcuni presenti raccontano di aver visto la polizia picchiare il ragazzo e fare anche il segno della vittoria portandolo via? Ancora una volta nessuno è disposto a testimoniare. Ancora una volta una città omertosa. Vorrei che questa vicenda non venisse archiviata così facilmente e vorrei che chi ha visto trovasse il coraggio di raccontare”.

A parlare, anzi a scrivere sul proprio profilo facebook, è Manuela Macario, presidente di Arcigay Ferrara. La Macario fa riferimento alla tragedia occorsa a Roman Horoberts, il trentenne di nazionalità ucraina, residente a Occhiobello che lunedì mattina si è impiccato in cella con i jeans.

Horoberts, che proprio lunedì doveva affrontare la convalida dell’arresto e il processo per direttissima per resistenza e oltraggio a pubblico Ufficiale e per minacce aggravate, era stato arrestato dalla Polizia domenica mattina. Quel giorno il trentenne si era recato nella palestra McFit, in via Reggiani, di fianco al Bricoman. “Non l’avevo mai visto prima”, afferma la responsabile della palestra, Giulia Pellizzari. “Era in prova” (prima di fare un abbonamento la struttura offre qualche giorno di prova ai propri tesserati), aggiunge prima di chiudersi dietro un deciso no comment.

Horoberts, secondo la ricostruzione della questura, stava prendendo un caffè alla macchinetta e all’improvviso si è scottato con la bevanda. A quel punto è andato in escandescenze, iniziando a prendere a calci e pugni il distributore di bevande. È arrivata quindi la responsabile per chiedergli di smettere e lui l’avrebbe minacciata pesantemente, A quel punto la donna ha chiamato la Polizia.

Anche di fronte agli agenti, che hanno invitato invano il giovane a uscire, il trentenne avrebbe continuato in atteggiamenti provocatori e offese, costringendo i poliziotti a bloccarlo ed accompagnarlo in questura. Anche qui avrebbe continuato in un atteggiamento violento e alla fine è stato dichiarato in arresto e, su disposizione del pm di turno, portato all’Arginone. Qui, la mattina successiva, in cella con un altro detenuto che non si è accorto di nulla, si è tolto la vita.

Dalla procura il procuratore reggente Ombretta Volta fa sapere che “tutti gli accertamenti sono in corso e che l’autopsia è già stata disposta”. Il fascicolo è stato affidato al pm Giuseppe Tittaferrante. Altro particolare emerso: sembrerebbe che il giovane avesse già tentato una prima volta in passato di togliersi la vita.

Manuela Macario però si chiede perché non sia stato chiamato il personale sanitario “per sedarlo e portarlo magari in ospedale”. La presidente di Arcigay, che per lavoro ha spesso a che fare con persone in difficoltà anche psichica, sostiene che “ci sono diverse persone che hanno visto la Polizia picchiare questa persona”. Lei però parla per sentito dire, voci che arriverebbero “da persone di fiducia che però per motivi seri non vogliono esporsi, ma che se verranno chiamati dagli inquirenti sono pronti a dire cosa hanno visto”.

“Lì c’erano tanti clienti – aggiunge -; perché nessuno alza il dito e racconta cosa ha visto? Se fossi stata un testimone oculare sarei già andata dai carabinieri. Intanto, per non far cadere tutto nel silenzio, ho scritto quel post su facebook per denunciare il fatto che spesso si preferisce il metodo della repressione piuttosto che un percorso di sostegno. Quello di cui sono certa è che se l’avessero portato in un reparto di psichiatria a Cona anziché in cella non sarebbe morto”.

Va detto che al momento le camere di sicurezza della questura non sono agibili e ii carcere è dotato sia dei servizi di assistenza medica che psichiatrica. “Eppure qualcosa non ha funzionato – ribatte la Macario – se la mattina è riuscito a impiccarsi con i suoi pantaloni”.

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