Portomaggiore
14 Luglio 2017
Arrestato 30enne, gli altri riescono a scappare. In auto attrezzi da scasso, targhe finte e radio sintonizzate sulle frequenze della polizia

Folle fuga per nascondere il colpo

di Redazione | 2 min

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Portomaggiore. Scappa all’alt dei carabinieri, questi ultimi si lanciano all’inseguimento e riescono a fermare l’auto fuggitiva. Dal veicolo scendono tre uomini: due riescono a continuare la fuga a piedi mentre l’altro viene bloccato e oppone resistenza, aggredendo un militare.

Una fuga rocambolesca per nascondere gli attrezzi del mestiere di ladri professionisti: arnesi atti allo scasso, radio portatili sintonizzate sulle frequenze della polizia, targhe false e copricapi per non essere riconosciuti.

È quanto avvenuto mercoledì mattina in un posto di blocco effettuato dai carabinieri del Norm di Portomaggiore nei pressi della stazione ferroviaria. Il conducente dell’auto, alla vista della pattuglia che gli intimava l’alt, ha bloccato repentinamente la marcia e ha effettuato una brusca manovra per iniziare una fuga a tutto gas.

Nel frattempo i militari del Norm si sono messi all’inseguimento dei fuggiaschi, riuscendo ad arrestarne la corsa nelle vicine vie. Qui i militari hanno bloccato e tratto in arresto uno degli occupanti –  I.D., trentenne residente nella provincia di Torino – mentre gli altri sono scappati per le campagna facendo perdere le proprie tracce.

Nel corso delle operazioni di arresto, da cui ne è scaturita una breve colluttazione, un carabiniere è rimasto lievemente ferito riportando una forte contusione al braccio ed alla mano.

La perquisizione del veicolo ha consentito di rinvenire attrezzi atti allo scasso e alcune radio portatili sintonizzate sulle frequenze delle forze di polizia. Inoltre, allo scopo di non essere rintracciati, sull’auto, ora in sequestro, erano state applicate targhe false, corrispondenti a veicoli inesistenti, molto ben realizzate. All’interno del veicolo sono stati rinvenuti anche cappellini e pezzi di stoffa utilizzati probabilmente per celarne il volto.

Non è giunta nessuna denuncia di furto o altri tipi di reato ma le circostanze riscontrate fanno presupporre che la banda stesse per commettere un colpo nel nostro territorio. L’arrestato, che annovera precedenti per rapina, è stato trattenuto in camera di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo per resistenza a pubblico ufficiale, utilizzo di apparecchiature atte ad intercettare conversazioni radio delle forze di polizia, uso di targhe false e possesso di arnesi atti allo scasso.

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