Cronaca
13 Luglio 2017
Il 20 settembre l'udienza preliminare al centro sociale "Il Quadrifoglio" di Pontelagoscuro

Oltre seicento parti offese per il processo Carife

di Redazione | 1 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Saranno oltre seicento le persone offese attese all’udienza preliminare del processo Carife, fissata per il 20 settembre.

L’alto numero di persone offese (che chiederanno di potersi costituire parte civile nel processo) ha portato – per ovvie ragioni organizzative – a stabilire il centro sociale “Il Quadrifoglio” di Pontelagoscuro anziché la sede propria del tribunale come il luogo più idoneo per tenere l’udienza davanti al giudice Piera Tassoni.

Il processo è quello per l’aumento di capitale da 150 milioni del 2011 su cui hanno indagato per lungo tempo la guardia di finanza e i pm Stefano Longhi e Barbara Cavallo, coordinati dall’ex procuratore capo Bruno Cherchi.

Le accuse, a vario titolo, sono quelle di formazione fittizia di capitale (operata dalle banche con sottoscrizioni reciproche abbastanza complesse), falso in prospetto, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e, infine, come conseguenza della formazione fittizia del capitale, la bancarotta fraudolenta. Gli indagati rimasti sono i massimi vertici della vecchia banca, vale a dire l’ex dg Daniele Forin e l’ex presidente Sergio Lenzi, le figure apicali delle banche ‘complici’ (Ezio Soardi per Valsabbina e Germano Lucchi per Caricesena), i funzionari Davide Filippini e Michele Sette, Paolo Govoni in qualità di referente di Carife Sei, e Michele Masini della società di revisione Deloitte &Touche, oltre ad altri due funzionari di Carisena e Valsabbina e altri due di Carife.

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