Cento
18 Giugno 2010
Due anni per tentata corruzione. Chiedeva la pulizia della caldaia

Toglie la multa in cambio di favori, condannato vigile

di Redazione | 2 min

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Cento. Aveva proposto di togliere una multa in cambio della pulizia di una caldaia. Ma chi aveva ricevuto l’offerta non era né il proprietario dell’auto né tantomeno colui che sarebbe stato chiamato a pagarla. E lo ha denunciato alla guardia di finanza. Ieri il tribunale di Ferrara lo ha condannato a due anni di reclusione (contro i tre chiesti dalla pm Patrizia Castaldini) per istigazione alla corruzione.

Tutto ebbe inizio in centro a Cento una mattina dell’8 novembre del 2007. L’accusatore, operaio idraulico, insieme a un collega, proprietario della macchina, parcheggiano all’esterno dell’immobile al quale stanno lavorando, in zona con divieto di sosta.

In quel mentre passa il vigile che non ci pensa due volte a redigere il verbale di infrazione, lasciandolo sul parabrezza. I due operai se ne accorgono e uno di loro, non il proprietario del mezzo, rincorre l’agente di polizia municipale di Cento per chiedergli di annullare la multa, spiegando che avrebbero subito spostato l’auto e che erano lì per lavoro.

Per tutta risposta si è sentito rispondere che la multa sarebbe stata tolta se lui si sarebbe reso disponibile a pulire la caldaia di casa sua.

L’operaio rifiuta la proposta e di lì a dieci ore si reca dalle fiamme gialle per denunciare il “ricatto”. Per avvalorare la propria versione porterà in seguito anche una conversazione registrata avuta con l’imputato. In dibattimento verranno sentiti anche il comandante della Pm centese, che testimonierà sul curriculum pregresso di tutto rispetto del vigile. Davanti al giudice comparirà anche l’ex comandante della Finanza, il tenente Mariella, che in alcune circostanze ha smentito, secondo la difesa, la versione dell’idraulico.

Nella sua requisitoria, il pm aveva chiesto tre anni di pena rilevando come la qualità di pubblico ufficiale aggravasse la condotta dell’uomo: “non sono sciocchezza – ha detto in aula Patrizia Castaldini -, sono soldi pubblici; al pubblico ufficiale si richiede un contegno che deve essere superiore a quello degli latri, perché svolge funzioni pubbliche”.

Per la difesa, invece, sostenuta dall’avvocato Dario Bolognesi, le contraddizioni dell’idraulico, “smentito dal capitano della finanza in due occasioni”, farebbero traballare l’impianto accusatorio e, “a questo punto, se l’imputato è innocente, si rischia di condannarlo senza la certezza della sua responsabilità, rovinando la sua vita professionale e privata”.

Il giudice collegiale (presidente Caruso con a latere Marini e Attinà) ha però deciso altrimenti, pronunciando sentenza di condanna. Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni, “dopodiché – anticipa già Bolognesi – faremo sicuramente appello”.

Il vigile, per quanto riguarda la sua attività, rimarrà in servizio fino all’eventuale condanna definitiva.

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