di Simone Pesci
Lunedì sera, presso il ‘Centro sociale Il Parco’ è andata in scena una serata informativa organizzata dal direttivo dei risparmiatori azzerati di Carife. Ospite della serata l’avvocato modenese Letizia Vescovini, che da specialista di diritto bancario ha trattato il tema dei decreti arbitrati per gli obbligazionisti azzerati.
Scaduti i termini il 31 maggio scorso per presentare l’istanza di indennizzo forfettario – che presupponeva che le obbligazioni azzerate fossero state acquistate prima del 12 giugno 2014, e che l’investitore avesse un patrimonio mobiliare del valore inferiore a 100mila euro prima del 2016 o un reddito del 2014 inferiore a 35mila euro -, adesso ci sarà la possibilità di ricorrere alla procedura arbitrale, per tutti coloro che non potevano rientrare nel discorso forfettario.
Una procedura, quella arbitrale, che deve presupporre la presentazione della documentazione atta a dimostrare violazioni degli obblighi informativi da parte dell’istituto di credito, che saranno poi esaminati dal Collegio arbitrale preposto. Il modulo per presentare il ricorso è disponibile sul sito della Camera Arbitrale, e per farlo c’è tempo fino al 13 novembre 2017, esattamente 5 mesi dopo la pubblicazione del decreto.
“Attenzione però – ha Vescovini -, ricorrendo a questa procedura significa che vi va bene quello che il Fondo vi vuole attribuire”. Il consiglio dell’avvocato è quindi quello di “raccogliere in maniera più completa possibile per provare le violazioni bancarie, e per fare in modo di ottenere il risarcimento più alto possibile”.
A chi non stesse bene l’indennizzo c’è anche “la possibilità di rifiutare e di provare a intentare una causa tentando di far valere l’incostituzionalità“, ha commentato l’avvocato Vescovini, che ha consigliato agli azionisti, per i quali non c’è scadenza per presentare la richiesta di risarcimento come per gli obbligazionisti, “di non avere fretta, usciranno presto delle sentenze che apriranno nuove strade”.
Katia Furegatti del direttivo dei risparmiatori azzerati di Carife, a margine della serata informativa ha voluto fare qualche riflessione nei confronti delle banche venete “ultima la Banca Popolare di Vicenza, salvate utilizzando 17 miliardi i soldi pubblici”, e dell’acquisizione recentissima di Carife da parte di Bper: “Sembra una favola a lieto fine perchè sono stati salvati i dipendenti ed abbiamo una nuova banca in città che dovrebbe investire nel nostro territorio, ma in realtà per i risparmiatori azzerati l’intera vicenda non ha avuto un lieto fine perché rimane il dramma dell’azzeramento di 32.000 famiglie ferraresi”.
L’attacco è anche nei confronti del Governo che ha “impiegato una notte – quella del 22 novembre 2015 -, per azzerare i risparmiatori, ma ci ha messo 8 mesi per la regolamentazione del rimborso forfettario e 1 anno e mezzo per far uscire le norme dell’arbitrato”. “A tutti – ha esclamato Katia Furegatti – vogliamo dire che siamo ancora qui, la nostra è una battaglia di civiltà contro uno Stato che penalizza i cittadini per tutelare le banche”.
La battaglia dei risparmiatori azzerati continua anche attraverso le mobilitazioni, e per questo domenica 30 luglio, a partire dalle 21, in piazza Municipale si terrà ‘La fiaccolata del risparmio tradito’, alla quale la Furegatti invita anche le istituzioni, perché “la politica ha creato questa tragedia e la politica deve fare qualcosa per risolverla”.
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