Politica
29 Giugno 2017
Festeggiato l'evento a Ferrara nell'attesa del rientro di Flavio Romani, fermato in Russia per aver fatto propaganda politica

Orgoglio Lgbt: “Il 28 giugno è il nostro 25 aprile”

di Redazione | 3 min

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“Flavio Romani l’abbiamo sentito e sta bene ma quello che ha vissuto è stato un momento inquietante e che ha gettato un’ombra pesante su quello che è il rispetto dei diritti in Russia”. Non usano mezze parole Cristina Zanella (presidentessa di Arcilesbica Ferrara) e Manuela Macario (presidentessa di Arcigay Ferrara) per commentare quanto avvenuto a Flavio Romani (presidente nazionale di Arcygay) costretto per 9 ore in stato di fermo in Russia assieme ad altri attivisti nel campo dei diritti umani. Romani, contattato mercoledì 28 giugno anche da estense.com, ha dichiarato che ripartirà “alle 2 da Kazan” e che arriverà “a Roma alle 9:50 di domani”, tutto questo passando “per Istanbul”.

Secondo Zanella con il fermo di Romani “si è voluto porre un controllo burocratico su una persona che stava lavorando per i diritti, dimostrando ancora una volta che in Russia i diritti non sono ben visti. Tutto questo ci ha gettati nell’inquietudine e nel timore”. Dello stesso tenore anche le affermazioni di Macario: “Flavio è stato tenuto ben 9 ore in stato di fermo e in quel periodo di tempo siamo riusciti a sentirlo – ricorda la presidentessa di Arcigay -. Lo hanno accusato di non avere i visti in regola per i motivi per i quali erano stati emessi, ma non era così perché tutto era stato precedentemente concordato come ci ha confermato lui stesso”.

“In Italia abbiamo fatto dei passi avanti con la legge sulle unioni civili che ci ha portato al livello europeo facendoci fare un salto di qualità anche se, quella legge, non è perfetta e ci sono buchi che vanno colmati” spiega Macario, sostenendo invece che “le preoccupazioni oggi arrivano da fuori Europa e soprattutto dai nostri vicini di casa come Russia e Turchia dove la democrazia vacilla e i diritti sono negati anche alle persone Lgbt. In Turchia ad esempio durante il gay pride abbiamo assistito a spari e scene che ci hanno riportato indietro agli anni ’60 e quello che è successo a Flavio è significativo di quello che sto dicendo”.

Una giornata importante quella del 28 giugno per le persone Lgbt, che ricordano i moti e la rivolta di Stonewall del 1969 contro i continui soprusi subiti e la contemporanea nascita di quello che Macario definisce “il movimento di orgoglio e liberazione. Per noi il 28 giugno è esattamente come il 25 aprile”. Stessa opinione anche per Zanella che sostiene a più riprese come il 28 giugno rappresenti “a tutti gli effetti il valore della memoria di un percorso che vogliamo approfondire, è questa la traiettoria futura. Il pride è individuale e quotidiano ed è un momento simbolico in cui le persone riescono a sentirsi sé stesse con la consapevolezza di ciò che si è”.

La pioggia battente e le condizioni temporalesche che si sono abbattute su Ferrara non hanno rovinato i piani di tante ragazze e ragazzi che hanno voluto esserci comunque e festeggiare la giornata della memoria e dell’orgoglio Lgbt e così l’evento organizzato si sposta dalla strada all’interno della sede di Arcigay e Arcilesbica.

“Fino a quando – conclude Macario – ci saranno nel mondo persone Lgbt che non avranno la libertà di dire ai propri genitori di essere omosessuali e fino a quando non saremo liberi di dare la mano o baciare il nostro partner senza paura dei giudizi, sentiamo la necessità di ribadire quello che siamo. Questo è il significato della giornata mondiale dell’orgoglio Lgbt”.

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