Jolanda
27 Giugno 2017
Il consiglio vota l'ufficialità dell'uscita. Trombin: “Serena ed emozionata”

Jolanda è fuori dall’Unione Terre e Fiumi

di Redazione | 4 min

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Jolanda. Ora è davvero ufficiale: il consiglio comunale di Jolanda di Savoia ha votato a stragrande maggioranza (con la sola eccezione della consigliera di opposizione Elisabetta Pezzoli) per l’uscita del comune dall’Unione Terre e Fiume. È stato un consiglio piuttosto animato, con tanti cittadini che hanno partecipato (a testimonianza dell’importanza del momento) e che ha visto diverse accuse e scambi molto accesi tra la giunta e la maggioranza da una parte ed una battagliera Elisabetta Pezzoli dall’altra come unica rappresentante dell’opposizione.

Ad aprire le danze è stata la capogruppo della maggioranza Piera Fogagnolo: “dobbiamo andare avanti con le nostre gambe per poter mantenere le nostre diversità – introduce nella sua relazione -. Non siamo contrari a partecipare ad unioni salvo se per farlo dobbiamo rinunciare alla nostra amata scuola”. La replica è della consigliera di opposizione Pezzoli: “trovo molto scorretto convocare il consiglio comunale lo stesso giorno di quello dell’Unione non dandoci possibilità di scelta – sostiene la consigliera -. Spero che lei (rivolto alla sindaca Trombin, ndr) ci illustri dati concreti e non stime che ci hanno portato a questi disavanzi”.

La parola passa quindi alla sindaca Elisa Trombin che parte attaccando subito Pezzoli: “io vivo questa serata con sentimento molto diverso dal suo, sono serena ed emozionata di aver la possibilità di pronunciarci con una scelta ponderata di liberazione – afferma la prima cittadina -. Per 10 anni abbiamo vissuto l’esperienza dell’associazione dei comuni e l’allora sindaco di Copparo Tumiati aveva l’obiettivo di far crescere i comuni in modo equilibrato e spesso affermava che era il comune più grande a dover fare i maggiori sforzi”. Poi il passaggio all’Unione che la sindaca ricorda come “momento di grandi aspettative con la voglia di far crescere il mio comune. Ma negli anni siamo passati ad avere uno sproporzionato aumento dei costi a dispetto dei servizi ed i risparmi li abbiamo avuti solo il primo anno e quando abbiamo ceduto la gestione dei software”.

I servizi sono calati come ad esempio lo sportello di polizia municipale o quello sulle case popolari” prosegue Trombin, sostenendo che “le aspettative sono state tradite, la crescita del comune non l’ho vissuta così come la delibera di dislocazione dei servizi. Per i cittadini di Copparo i servizi non sono cambiati, hanno i loro sportelli e ritengo ci sia una disparità di trattamento che sta iniziando a pesare”. Secondo la prima cittadina jolandina “l’Unione in 8 anni non ha portato alcun beneficio ai cittadini. È vero, non abbiamo pagato per un po’ le quote ma non siamo stati gli unici e riteniamo non più proporzionati i servizi ai cittadini di Jolanda rispetto al loro costo”.

Siamo chiamati a fare una scelta: riconquisteremo la nostra sovranità, vogliamo gestire lo sviluppo economico del comune e non delegarlo” dichiara ancora la sindaca, che è un fiume in piena e lancia vere e proprie frecciatine. “Non stiamo dicendo che il metodo dell’Unione è sbagliato ma quello che fa la differenza, come nella vita, sono le persone – tuona Trombin -. Ci siamo sentiti traditi e fare delle scelte per noi significa uscire e spiegarle ai cittadini perché il nostro modo di fare politica è stare in mezzo alla gente”.

La polemica da parte dell’opposizione dopo le parole della sindaca è veemente: “lei non ha dato i numeri, ha fatto solo affermazioni pesanti dicendo che Jolanda non riceve quanto spende – attacca Pezzoli -. Noi versiamo 186mila euro all’Assp e i costi fissi nel 2016 sono esattamente la stessa cifra, mi chiedo come intenderà gestire poi i servizi sociali”. Non si fa attendere la replica di Trombin: “la quota Assp di quest’anno è uguale solo per coincidenza perché è una spesa una tantum”.

Il botta e risposta prosegue sempre più animato: “è stato un grosso errore dare la scelta di uscire a mezzo stampa, lei non sta dando soluzioni e in questo modo ai cittadini verranno tolti servizi – chiosa la consigliera d’opposizione -. Le chiedo perché non ha coinvolto nella scelta i cittadini, la minoranza, i funzionari dell’Unione e i sindacati che non si sono sentiti per nulla rassicurati da questa decisione”. Anche qua arriva piccata la risposta della sindaca: “rimaniamo nell’Unione e lasciamo la scuola? – domanda polemica la prima cittadina –. Questa sera non si sta facendo un processo a me e trovo scandaloso che lei stia facendo gli interessi dell’Unione e non dei cittadini di Jolanda”.

Sono le ultime bordate poi si procede con il voto che stabilisce che da questa sera Jolanda di Savoia non fa più parte dell’Unione. Ci saranno 6 mesi prima dell’effettiva uscita poi i comuni dell’Unione da 6 passeranno a 5.

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