Comacchio
27 Giugno 2017
L'avvocato di parte civile Bellotti: "Tante segnalazioni ma strada mai curata, ecco quanto emerge dalle deposizioni"

Tragedia del Mezzano, sentiti i testi di parte civile

di Redazione | 2 min

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Lo stato dell’incrocio prima dell’iniziativa del Comitato “Paglierini”

Comacchio. Nuova udienza per il processo a carico di Claudio Fedozzi, imputato di omicidio colposo per la tragedia del Mezzano del 24 aprile 2014. Nello scontro tra un furgoncino e un’auto all’incrocio fra Strada Fosse e Strada Umana morirono Nicola Buonafede, 23 anni, di Comacchio, e due donne serbe di 45 anni che lavoravano come stagionali agricole: Spasoika Kukilo e Radmilla Pejovic.

Fedozzi, all’epoca dell’incidente ricopriva l’incarico di dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Comacchio. Nell’udienza di lunedì mattina – che fa seguito a quella del 20 giugno –  sono stati sentiti i testi chiamati dagli avvocati dei familiari delle vittime, costituitisi parte civile: Samuele Bellotti, Gloria Persanti e Giacomo Forlani. “Avevamo già capito che le segnalazioni sullo stato della segnaletica stradale dovevano pervenire o dai Vigili Urbani o da privati – ha commentato l’avvocato Bellotti – come riportato oggi dalle varie deposizioni, le segnalazioni non sono mancate, con il coinvolgimento anche di organi di informazione. Nonostante questo è stato dimostrato che la strada non avesse subito interventi di manutenzione dal 2008 al 2014, proprio in seguito al tragico incidente”.

Al centro delle deposizioni le frequenti segnalazioni fatte dagli agricoltori della zona e dal comitato ‘Paglierini’ per la manutenzione della strada, il rifacimento della segnaletica e la cura della vegetazione invasiva. Contatti informali e non solo con il Comune di Comacchio e la Provincia di Ferrara, prima e dopo il drammatico incidente non avrebbero risolto il problema della visibilità nell’incrocio tra Strada Fosse e Strada Umana.

La giustificazione della mancanza di fondi per la manutenzione del tratto è stata smentita dal filone di indagini che vede indagati tre dipendenti del Comune di Comacchio cui è contestato l’utilizzo di 2 milioni di euro di fondi regionali (erogati in dieci anni, ndr.) che avrebbero dovuto essere destinati alla sistemazione delle strade ex Ersa, ma che invece sarebbero stati utilizzati per altri scopi.

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