Attualità
21 Giugno 2017
Calano gli assistiti e i fondi del Comune. Tra le novità le assegnazioni in deroga alla graduatoria

Emergenza abitativa, “il regolamento non funziona”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il regolamento di emergenza abitativa non funziona e allora il Comune lo cambia. Con la normativa vigente, adottata nel 2014, “abbiamo assistito al progressivo calo degli assistiti: le 146 famiglie che hanno percepito un contributo per pagare l’affitto nel 2014 sono calate a 89 nel 2015 e a 37 nel 2016 – rendiconta l’assessore Chiara Sapigni -: i dati purtroppo hanno dimostrato che qualcosa non ha funzionato ed è quindi il caso di alleggerire le maglie per far accedere più persone al beneficio del sostegno”.

È necessaria quindi una rivisitazione del testo del regolamento, discussa martedì nella terza commissione consiliare in attesa dell’approvazione in consiglio comunale. La revisione parte proprio dalle criticità individuate nell’ultimo triennio: su 341 famiglie che si sono rivolte all’Asp (che per conto del Comune ha gestito la procedura fino allo scorso aprile, ndr), solo il 38% ha ottenuto i contributi.

Se 130 nuclei sono stati assistiti, 211 ne sono rimasti esclusi: la maggior parte (33%) per non aver pagato 18 mesi di affitto, il 29% per l’incidenza del canone di locazione rispetto al reddito (che deve essere superiore al 30%), il 9% per avere un contratto transitorio, il 5% per la mancanza dei requisiti (assenza di un contratto di lavoro o del permesso di soggiorno) e 24% per altri motivi (precedenti assegnazioni, rinuncia all’alloggio ecc.).

Non va meglio a chi voleva accedere ai fondi regionali per la morosità incolpevole: meno di 10 famiglie ferraresi hanno superato la normativa stringente e si sono aggiudicati i contributi.

Non calano solo i contributi per l’affitto (pari alla metà del canone per un massimo di 200 euro al mese) ma anche le assegnazioni degli alloggi Erp di emergenza: dalle 29 attivazioni nel 2014 si è passati alle 8 attivazioni del 2015 fino ai soli 5 alloggi nel 2016. Anche le risorse del Comune si sono ridotte da 200mila a 135mila euro stanziati nel bilancio di previsione 2017.

Dagli errori del passato si è arrivati all’attuale regolamento “stilato con i sindacati degli inquilini” precisa Sapigni. Per accedere all’emergenza occorrere avere i requisiti per l’accesso all’Erp e, per gli sfrattati per morosità, aver pagato almeno 24 mesi di affitto (anziché 18 mesi) e avere un’incidenza tra canone e Ise superiore al 30% (da verificare solo al momento della domanda di sostegno e non anche al momento della sottoscrizione del contratto, requisito che come visto ha impedito l’assistenza del 29% dei richiedenti). Riconfermato il carattere provvisorio dell’emergenza: 24 mesi per tutti (e non più come prima, 18 mesi prorogabili a 24 previa relazione dei servizi socio-sanitari).

Ma la modifica più importante riguarda le assegnazioni in deroga alla graduatoria. Casi eccezionali già affrontati dal Comune che ora vengono regolamentati. A ‘saltare la fila’ chi subisce calamità naturali (come il terremoto) e violenza familiare e chi  ha una casa inagibile o antigienica come dichiarato dai servizi competenti. Per queste assegnazioni provvisorie (da sei mesi a due anni), il Comune può utilizzare un pacchetto di un’ottantina di alloggi di edilizia residenziale pubblica che per loro ubicazione in periferia sono poco appetibili.

È stato normato anche il periodo che intercorre fra la presentazione della domanda e l’approvazione della graduatoria. La graduatoria è aperta (nel senso che si possono sempre presentare le domande) ma sono considerate le richieste pervenute fino a 30 giorni prima della data di approvazione della graduatoria stessa che, di norma, esce ogni sei mesi “in modo da evitare discrezionalità”.

Annunciata anche la nuova figura dell’agente accertatore “che entrerà in servizio nei prossimi mesi – anticipa l’assessore Sapigni – per controllare a campione le condizioni degli alloggi e, in caso di incuria, comminare sanzioni”. La proposta di Luigi Vitellio (Pd) di effettuare ispezioni costanti e continuative a tappeto “non è ipotizzabile perché troppo dispendioso”.

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