Fiscaglia
16 Giugno 2017
Dall'autopsia emerge che aveva respirato, non si sa però per quanto tempo. Serviranno gli esami istologici per determinare con precisione le cause della morte

Neonata nel freezer, la piccola era nata viva

Pronto soccorso Cona
di Redazione | 2 min

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Pronto soccorso ConaLa neonata di sette mesi nascosta nel freezer dopo l’aborto in casa dalla madre di Migliarino, Mirka Rolfini, aveva respirato. E’ quanto emergerebbe dall’autopsia effettuata oggi sul corpicino della piccola venuta alla luce nell’abitazione di via Travaglio.

Gli accertamenti compiuti dal medico legale Rosa Maria Gaudio, infatti, sembrano portare così alla conclusione che la piccola sia nata viva, anche se non si sa per quanto tempo possa aver respirato.

“Non vi sono segni asfittici o di congelamento – riferiscono i legali della donna accusata di omicidio, gli avvocati Pieraccini e Gurzoni, e il consulente medico legale Tudini – quindi la bimba non è morta per asfissia o per congelamento. Si dovrà quindi attendere l’esito degli esami istologici per capire quali siano state le reali cause della morte. L’accertamento si presenta molto complicato”.

Sembra scontato supporre che per Mirka Rolfini, sul cui capo pende la grave accusa di omicidio aggravato, la speranza venga riposta nel fatto che questi successivi accertamenti determinino una causa naturale per la morte della piccina venuta al mondo in circostanze tragiche e ancora tutte da chiarire. La donna infatti si era presentata al rponto soccorso di Cona per una grave emorragia, senza dichiarare di avere abortito, indicando solo in seguito agli inquirenti dove trovare il corpo della piccola. Verificato che la bimba abbia respirato, anche per poco tempo, l’ipotesi di una causa naturale di morte farebbe infatti cadere alcune responsabilità della madre, che dopo l’aborto al piano terra della sua abitazione ha perso i sensi per alcune ore.

 

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