Eventi e cultura
6 Giugno 2017
Concerti-esami per gli studenti del ‘Frescobaldi’ a Palazzo Crema

‘Ma di mestiere cosa fai?’: riflessione sul lavoro del musicista oggi

di Redazione | 3 min

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Tempo di esami per gli studenti del percorso di formazione jazz del Conservatorio ‘Frescobaldi’ di Ferrara, che si svolgeranno in forma di concerti nelle serate di venerdì 9 e sabato 10 giugno a partire dalle 19, nella suggestiva cornice di Palazzo Crema, con la collaborazione di Spazio Crema e Fondazione Carife.

“La prassi della musica dal vivo per il dipartimento di jazz è fondamentale e gli esami quanto più possibile sono tramutati in concerti pubblici. Per la prima volta inoltre gli esami del corso di arrangiamento e composizione Jazz si svolgeranno con l’esecuzione delle composizione degli allievi, e di questo siamo molto soddisfatti – afferma Roberto Manuzzi, responsabile del dipartimento Jazz-. È la parte più importante, che i ragazzi si mostrino davanti al pubblico e materie come improvvisazione Jazz, armonia Jazz e composizione è fondamentale che siano proposte in questo modo, non solo davanti ad una commissione di esaminatori ”.

L’evento sarà anche occasione per una riflessione sul lavoro del musicista con l’incontro che si terrà venerdì 9 giugno dalle ore 17 a Palazzo Crema, dal provocatorio titolo ‘Ma di mestiere cosa fai?’, organizzato in collaborazione con la cooperativa Doc servizi di Ferrara, in cui si farà il punto sulla difficile condizione lavorativa del musicista oggi e si cercherà di tracciare le linee guida per il futuro.

“Abbiamo voluto organizzare un evento sul lavoro dell’artista: il titolo è volutamente provocatorio, probabilmente molti musicisti e artisti in genere si sono sentiti chiedere questo nella propria vita- ha sottolineato Francesca Tamascelli di Doc servizi Ferrara, moderatrice dell’incontro -. Partendo da questo abbiamo deciso di costruire un dibattito che affrontasse diversi aspetti del mondo del lavoro nell’arte, allo scopo di lanciare un messaggio agli studenti del Conservatorio che si avvieranno ad una carriera e quindi sottolineare come la professionalità nel mondo dell’arte e della musica passi anche dalla capacità dell’artista stesso di valorizzare il proprio lavoro e la propria professione attraverso un percorso di legalità. Il dibattito vuole anche essere un luogo di confronto per gli interlocutori del settore, un confronto su temi di interesse comune”.

Introdurranno il dibattito aperto al pubblico Francesco Scafati, direttore del Conservatorio di Ferrara e Chiara Bertelli di Legacoop Estense. A seguire si svolgeranno quattro interventi: Roberta Ziosi, presidente del Teatro ‘Abbado’ tratterà questioni legate al sistema teatrale e alla figura dell’attore in un mondo digitalizzato, Alessandro Sbrogiò di Doc Servizi Venezia, oltre alla sua esperienza di musicista, parlerà del patto per la legalità, progetto a cui sta lavorando Doc servizi per promuovere attraverso la legalità lo sviluppo della musica dal vivo, Chiara Chiappa, consulente del lavoro presenterà i nuovi modelli di lavoro per i professionisti dello spettacolo e della cultura, portando l’esperienza della cooperative culturali come strumento per dare uno sbocco professionale al settore. Concluderà la conferenza Cristiano Zagatti, segretario provinciale di Cgil Ferrara che presenterà una ricerca che vuole trattare temi legati al mondo del lavoro in ambito artistico: quello dell’artista per il comune sentire non è nemmeno un lavoro, è considerato un hobby, i lavoratori non hanno tutele, leggi e sono fuori dai contratti collettivi nazionali.

“Gli open Days danno la possibilità di assaporare il lavoro di un anno del dipartimento di Jazz e delle eccellenze che emergono da questo studio- ha ribadito Francesco Colaiacovo, presidente del ‘Frescobaldi’-. L’altro elemento importante è il convegno d’apertura: un percorso che fa parte di un momento di riflessione che si sta da tempo svolgendo in Conservatorio, che è un luogo di formazione e si interessa al futuro dei suoi allievi, alle opportunità offerte dalla nostra istruzione per chi si diploma o si laurea”.

Della stessa idea è Fernando Scafati, direttore del Conservatorio, che sottolinea: “In una situazione come quella che viviamo oggi, in cui la musica si sente ovunque in riproduzione digitale, la musica dal vivo comunque non finirà mai. La nostra missione è formare musicisti che eseguano musica dal vivo ed emozionino il pubblico, e dobbiamo essere convinti di proseguire su questa strada”.

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