Cronaca
31 Maggio 2017
Interventi della consigliera regionale Sensoili (M5S) e dell'Associazione Vittime della P.A. L'Azienda ospedaliera: "Monitoraggio e disinfezione continui"

Sospetta legionella a Cona: “Vogliamo vederci chiaro”. E l’ospedale rassicura

di Redazione | 5 min

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La preoccupazione in merito alla morte sospetta da legionella all’ospedale di Cona, con apertura di un’inchiesta della Procura di Ferrara, ha portato a richieste di chiarimenti da parte della consigliera regionale Raffaella Sensoli (M5S) e del portavoce del Comitato Vittime della Pubblica Amministrazione, Aldo Ferrante, ma ha indotto anche la stessa Azienda Ospedaliera ad alcune precisazioni.

Per Raffaella Sensoli “il fatto che a Cona ciclicamente si torni a parlare della morte sospetta di pazienti a causa dalla legionella è davvero scandaloso”. La consigliera ricorda che ad inizio 2016 “la Regione, in accordo con l’Azienda ospedaliera, annunciò l’installazione di filtri ai condotti idrici per cercare di limitare il fenomeno. Dopo più di un anno siamo ancora al punto di partenza. Tutto questo è incredibile”. “Purtroppo – aggiunge la Sensoli – questa storia ci ricorda quanto successo due anni fa a Cona, dove anche grazie alla nostra denuncia, si decise di affrontare il tema della presenza della legionella in ospedale. Così come in quell’occasione, anche oggi noi vogliamo vederci chiaro e quindi chiederemo le dovute spiegazioni all’assessore Venturi che nei prossimi giorni sarà ascoltato dalla Commissione Sanità proprio sul programma di prevenzione della legionella che la Regione ha messo in campo a Cona come negli altri ospedali della Regione. Vogliamo capire cosa è stato fatto in tutto questo tempo e che risultati si sono raggiunti. Se il sospetto degli inquirenti su Cona dovesse essere confermato – conclude Raffaella Sensoli – crediamo che sia la Giunta che i vertici dell’Azienda ospedaliera debbano fornire delle spiegazioni più che convincenti sul perché a Cona i pazienti continuano a contrarre questo batterio durante i loro giorni di permanenza all’interno dell’ospedale”.

Dello stesso tono Aldo Ferrante, che scrive al direttore generale dell’Azienda Ospedaliera ricordando che l’Associazione Vittime della Pubblica Amministrazione già lo scorso 15 marzo 2016 aveva inviato una nota sul tema della legionella all’ospedale di Cona allo stesso Tiziano Carradori, senza però ottenere risposta alle domande specifiche sulla contaminazione idrica dell’ospedale. “Dopo  questa  ennesima  morte  sospetta  di Legionella – annuncia Ferranti – trasmetteremo  copia  della  nota  predetta alla Procura della Repubblica di Ferrara”. Ferrante ricorda infatti che “un’altra  morte  sospetta  per  legionellosi  avvenuta  l’8  agosto  2015  presso l’ospedale di Cona, Catozzi Giuliano, attende ancora che sia fatta piena luce dalla Procura della Repubblica di Ferrara. Addirittura i familiari sono stati costretti a denunciare il Ctu nominato dal  Tribunale perché i pezzi anatomici del loro congiunto non si trovavano più”.

L’ampia eco che ha avuto la vicenda di cui è rimasta vittima un anziano di 87 anni di Vigarano Mainarda, Mendes Bergamini, ha quindi portato l’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Ferrara a emettere una nota con alcune dettagliate informazioni sui controlli continui della rete idrica all’ospedale di Cona e sulle misure adottate per prevenire il problema, precisando che la segnalazione all’autorità giudiziaria “è stata doverosamente effettuata da questa azienda, in quanto luogo dove è avvenuto il decesso, pur rilevandosi che prima del ricovero presso il reparto dove è stata effettuata la diagnosi di legionellosi polmonare, il paziente ha soggiornato in diversi altri luoghi di cura e presso il suo domicilio”. “Sulla base dei dati sulla diffusione del batterio e dei metodi previsti in letteratura per la lotta a tale diffusione – aggiunge la nota – sono state elaborate a livello nazionale e regionale linee guida a cui attenersi per la gestione delle problematiche connesse a tale diffusione”.  Nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara è stato predisposto un Piano di Valutazione e gestione dei rischi sanitari associati all’utilizzo dell’acqua potabile fornita dal sistema di distribuzione interno (Water Safety Plan) e “i metodi adottati all’ospedale di Cona per il controllo della Legionella sono diversi ed integrati”. Metodi che vanno dal mantenimento costante della temperatura al di sotto dei 20°C e al di sopra di 50°C rispettivamente per acqua fredda e calda al flussaggio e disincrostazione settimanale, dalla disinfezione con biossido di cloro in continuo all’ultrafiltrazione nel punto di ingresso, fino alla filtrazione nel punto di utilizzo (rubinetti).

“In questo quadro – continua la nota dell’ufficio stampa – il fulcro del sistema è rappresentato dalla disinfezione in continuo garantita dall’impianto a biossido di cloro. Tale sistema è utilizzato negli acquedotti ed è applicato in molte realtà, in particolare sanitarie. L’applicazione di filtri assoluti ai terminali (rubinetti) è parte integrante della strategia di lotta al batterio. Nell’ospedale di Cona questi filtri sono presenti dall’apertura della struttura in aree dove sono ricoverati pazienti ad alto rischio o eseguite procedure ad alto rischio, secondo le rispettive definizioni contenute nella Dgr 1115/2008. Tale presenza è continua e indipendente dai valori di contaminazione rilevati. In altre parole, anche in caso di assenza assoluta di carica microbica, essi non verrebbero tolti”.

Quindi il dettaglio degli interventi: “Al S. Anna l’analisi del rischio è stata condotta osservando i seguenti 4 macro-ambiti, per i quali sono stati individuati i fattori di rischio specifici e definiti gli interventi preventivi e correttivi, in caso di criticità: fattori ambientali e impiantistici: l’impianto di distribuzione idrica è suddiviso in 6 sottocentrali, ciascuna dotata di una pompa a circuito chiuso produttrice di biossido di cloro; mappatura procedure assistenziali a rischio; valutazione del rischio per gli operatori dell’Azienda; classificazione delle aree ospedaliere per livello di rischio. Tutte le informazioni e di dati relativi ai controlli sulla rete idrica sono pubblicate ed aggiornate sul sito dell’Azienda cui si può accedere tramite il seguente link: http://www.ospfe.it/l-utente/gestione-rischio-infettivo. In ogni edificio e piano è stato identificato lo specifico punto/i di campionamento Wsp presso il quale effettuare i campionamenti. In ciascun punto è prelevata acqua di rete fredda e calda, con o senza scorrimento, in base alla sede e all’analisi del rischio. Complessivamente sono stati identificati 115 punti di campionamento Wsp. Il piano di campionamento prevede l’esecuzione del controllo di tutti i punti Wsp nell’arco di un biennio: biennio 2012-2013 e 2014-2015. Fino al 2015, la cadenza è stata semestrale. Per il biennio 2016-2017, la cadenza sarà trimestrale (marzo, giugno, settembre, dicembre), come suggerito anche dalle Linee Guida Nazionali 2015″.

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