Sport
31 Maggio 2017
Il bilancio 2016 della società biancoazzurra si è chiuso con un rosso da 1,3 milioni di euro coperto dalla Vetroresina Spa del patron

Gli investimenti di Colombarini fondamentali per la Spal

di Redazione | 2 min

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Il patron della Spal Francesco Colombarini (foto di Alessandro Castaldi)

La società del patron Francesco Colombarini è decisamente il perno più importante su cui ruota la Spal e il bilancio del 2016 dei biancoazzurri ne è una evidente conferma.

Secondo i numeri pubblicati dal sito specializzato Calcio e Finanza, nonostante l’ingresso in Serie B – o, forse, visti i costi sostenuti, a causa del salto di categoria – la Spal ha infatti chiuso il 2016 con un rosso da poco più di 1,3 milioni di euro, ripianati  dalla Vetroresina Spa, la società dei Colombarini, così come era accaduto anche nel 2015, quando ci fu un rosso da più di 1,1 milioni di euro. In totale, negli ultimi tre esercizi la Spal è andata sotto di quasi 3 milioni di euro, ma sempre con le spalle coperte dalla Vetroresina.

Nonostante il rosso, la Spal ha visto salire – e di molto – i propri ricavi, passati in un solo anno dai 2,8 milioni di euro del 2015 ai 6,5 del 2016, grazie soprattutto al fatturato portato dal Paolo Mazza, raddoppiato nell’ultimo anno e arrivato a sfondare il milione euro. Nell’esercizio si è registrato l’aumento delle entrate da contributi federali, arrivati a 2,7 milioni di euro e che rappresentano per distacco la voce preponderante nelle entrate spalline. Tra sponsorizzazioni e pubblicità la società estense arriva a poco più di un milione di euro: 794mila euro le prime, 305mila euro le seconde. Ma il grosso, anzi, quasi per la totalità (600mila euro circa) derivano ancora una volta dall’investimento di Vetroresina Spa, ovvero dagli stessi Colombarini. 200mila euro invece è la quota arrivata dai diritti tv.

Se i ricavi sono aumentati, così è accaduto anche per i costi, che nel 2016 sono praticamente raddoppiati rispetto all’anno precedente, passando da quasi 4,2 milioni di euro a ben 8,1 milioni. A pesare enormemente sono stati gli ingaggi per giocatori e personale, che da soli valgono più o meno le entrate complessive del 2015, ovvero 4,1 milioni di euro di cui 2,8 per i soli giocatori. Altra voce di spesa importante è quella legata ai servizi, poco più di 2 milioni euro.

Come risultato operativo il bilancio 2016 è stato chiuso con un deficit di 1,6 milioni di euro, anche questo in leggero aumento rispetto a quello del 2015 (1,5 milioni).

I Colombarini hanno dovuto rimpinguare il fondo per la copertura delle perdite – che era sceso a 500 mila euro circa per la stessa operazione effettuata sul bilancio 2015 – con 1,1 milioni di euro così da assorbire il rosso del 2016.

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