Attualità
30 Maggio 2017
In fase esecutiva l’intervento da 10 milioni, “un investimento sulla produttività futura”

Petrolchimico, dopo 17 anni parte la bonifica

di Redazione | 2 min

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di Cecilia Gallotta

E’ in fase esecutiva l’intervento di bonifica che ben 17 anni fa le società del Polo chimico hanno avviato per i 250 ettari che caratterizzano la fama del nostro Petrolchimico dopo l’arrivo della Montecatini negli anni ’50. Un intervento che, solo dalla fase iniziale all’approvazione del progetto, ha visto impiegati 2 milioni e 400 mila euro, ne prevede 1 milione e 300 mila per il 2017 e 500 mila all’anno di costi di esercizio su una durata di 18 anni, per un totale di circa 10 milioni.

Una cifra “che non si investe se dietro le spalle non si è sicuri di poter riguadagnare – afferma il sindaco Tagliani – in termini di produzione e di sostituzione delle aziende, per dare un futuro al petrolchimico, su cui questa bonifica dimostra che si è superata la diffidenza post-crisi”. A toccarlo con mano è stato l’ingegner Giuseppe Rossi, ex presidente Basell dal ’99 al 2008, che ha “visto i primi passi del progetto”, una delle cui “idee vincenti fu quella di mettere un tetto massimo di spesa per le piccole società, preoccupate di non riuscire a sostenerle a discapito delle grandi, che si sono accollate gli eventuali sfori”.

“Un bruttissimo Natale” quello ricordato da Rossi anche per l’onorevole Bratti, presidente in Commissione Parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, perché “si trattava di prendere decisioni senza avere un background storico che potesse darci indicazioni”: questo anche perché, come riporta il sindaco Tagliani, “siti di questo genere solitamente sono quasi tutti di interesse nazionale, le cui decisioni stanno a capo del Ministero dell’ambiente”.

Dal ’99 ad oggi, tra fasi di studio, presentazioni di progetti, e anni di campo prove, sono stati realizzati 1460 sondaggi stratigrafici, 320 piezometri superficiali, 100 profondi e 135 punti di monitoraggio dei gas interstiziali. Allo stato attuale è stata approvata l’analisi di rischio per tutti i siti dello stabilimento, sono in corso i monitoraggi della falda superficiale per i siti delle società Versalis, Yara Italia, Basell, Polymia e Gruppo Sapio. In corso anche la bonifica delle matrici superficiali dell’ex Solvay, mentre è terminata la demolizione dell’ex inceneritore Syndial.

Per quanto riguarda la falda confinata, verrà realizzata, come illustra l’ingegner Federico Montanari, una barriera di pozzi di emungimento “che andrà ad intercettare l’acquifero, dove inietteremo sosotanze a lento rilascio di ossigeno per il progressivo abbattimento del cvm, composto leggero che si trova solo nella parte superiore dell’acquifero (dove si opererà), e derivante dalla degradazione ananerobica di molecole complesse”. Un intervento ‘depurativo’ che, come conferma l’ingegner Stabellini porta il nostro Polo Industriale a presentare aree dove è possibile localizzare nuove attività senza dover avviare alcun procedimento.

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