Comacchio. Sono numerose le violazioni in materia di pesca e attività ittica accertate dalla Guardia Costiera di Porto Garibaldi e Goro nel corso di una vasta operazione conclusa nelle ultime ore sotto il coordinamento del VII° Centro di Controllo per le attività di Pesca costituito presso la Direzione Marittima di Ravenna.
Proseguono infatti lungo tutto il litorale ferrarese le attività ispettive sulla filiera ittica, volte principalmente a perseguire l’esercizio di attività di pesca in zone interdette, l’eventuale compiersi di attività illecite finalizzate alla cattura e messa in commercio di molluschi bivalvi (soprattutto vongole), nonché a verificare la consistenza degli equipaggi imbarcati sui pescherecci e la regolare tenuta e il puntuale aggiornamento delle certificazioni di bordo.
Tali aspetti, approfonditi nel corso degli accertamenti nei confronti delle imbarcazioni intercettate in mare o ispezionate presso gli abituali punti di ormeggio, hanno portato all’elevazione di sanzioni per circa 7.000 euro e ai sequestri di circa 60 kg di vongole comuni (cosiddetti lupini), di circa 15 kg di prodotto ittico misto e di circa 100 metri di reti.
Accanto a molteplici violazioni contestate in materia di arruolamento di personale marittimo (in un caso è stata appurata la presenza a bordo di personale del tutto sprovvisto dei necessari documenti abilitanti alla professione di pescatore marittimo) è stata riscontrato, in un caso, l’esercizio dell’attività di pesca in area interdetta e, in un altro, la detenzione e trasporto di “vongole comuni” – specie oggetto di piano pluriennale di sfruttamento ai fini della conservazione dello stock e risorsa affidata in gestione esclusiva ai consorzi riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – da parte di un peschereccio destinato al prelievo di sole vongole veraci.
“Questi interventi – fanno sapere dalla Guardia Costiera – si prefiggono di contrastare comportamenti non leciti così da tutelare quegli operatori del settore che praticano la propria attività nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie, nonché di garantire che i prodotti poi messi in commercio derivino da attività svolte nella legalità”.
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