Cronaca
25 Maggio 2017
Colpiti il forno in via Pomposa e la ferramenta in via Kennedy. Campanella: "Hanno preso di mira tutte le attività della zona, mancavamo solo noi..."

Doppio furto in pieno giorno, “non ci sentiamo sicuri”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Doppio furto in pieno giorno, in piena vista, al panificio Campanella in via Pomposa 7 e alla ferramenta InoxFe in via Kennedy 5. Entrambi i colpi sono andati a segno mercoledì pomeriggio (all’ora di pranzo nell’utensileria e poco dopo le 15 al forno) ma è difficile stabilire se sia opera degli stessi ladri. Anche se il modus operandi è il medesimo: in tutti e due i casi i malviventi hanno asportato il fondo cassa e si sono dileguati. Un bottino misero per cui ignoti hanno rischiato di farsi scoprire agendo sotto la luce del sole in vie trafficate.

“E’ la prima visita in due anni di apertura, mi aspettavo che venissero perché hanno già preso di mira tutte le attività della zona, mancavamo solo noi all’appello…” smorza la tensione Vittorio Campanella, il titolare del panificio a gestione familiare che si affaccia sulla rotonda di via Caldirolo. Le incursioni dei ladri, in effetti, hanno già colpito poco tempo fa i commercianti del controviale pomposiano: dal bar al parrucchiere fino alla lavanderia. Ora è toccato al forno-pasticceria.

“Chiudiamo l’attività alle 14, mia moglie è uscita dalla bottega alle 15 – racconta il panettiere -. I ladri devono aver agito nei 20 minuti successivi. Hanno sfasciato la saracinesca con un piede di porco e divelto la porta in legno. Appena entrati si sono diretti verso la cassa e hanno rubato gli ‘spiccioli’ che erano rimasti nel fondo cassa. Parliamo di 50 euro in monete, l’incasso della mattinata l’avevo già portato in banca perché non lasciamo soldi in giro”. La prudenza non è mai troppa, e si vede.

“Non so cosa cercassero o cosa sperassero di trovare, siamo una piccola bottega e non maneggiamo così tanti soldi, ci va bene se riusciamo a guadagnare qualcosina a fine mese” commenta un amareggiato Campanella. “Non è per i 50 euro in sé o per i danni (già sistemati dal falegname che ha riparato la porta questa mattina per riaprire subito l’attività dopo il furto, ndr) ma non ci sentiamo sicuri. Loro saranno stati disperati, perché i professionisti non agiscono così, ma ci avranno tenuto d’occhio. Almeno si sono mossi dopo la chiusura, il contatto fisico ci spaventa molto di più”.

“Sicuramente qualcuno mi avrà osservato per capire gli orari di chiusura e organizzare il piano, sono un po’ in ansia” interviene la moglie a cui spetta il compito, alle 15, di abbassare le serrande e incrociare le dita per trovarle ancora chiuse alla riapertura. “Sappiamo che hanno agito in fretta – riprende il discorso il marito – perché alle 15.20 è arrivato il fruttivendolo e ha notato la saracinesca abbassata a metà e la porta socchiusa. Pensava fossimo dentro per le pulizie ma alle 19, quando ha sbaraccato, è venuto a controllare e ha visto che non c’era nessuno. Mi ha chiamato subito e io ho dato l’allarme alla polizia”.

Lo stesso copione è andato in scena alla ferramenta di via Kennedy. Anche in questo caso i ladri hanno agito in maniera sfacciata e hanno approfittato della temporanea chiusura del negozio in pausa pranzo per sollevare la saracinesca, forzare la porta, portare via il fondo cassa di circa un centinaio di euro e scappare. La titolare Alessandra Boselli, come il compagno di sventure in panificio, si dice sorpresa dell’audacia dei malviventi che hanno colpito in pieno giorno, incuranti del rischio di essere notati.

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