Premesso che sono a favore del riconoscimento di tutti i diritti per i non-eterosessuali, mi ha sempre disturbato l’approccio ideologico e settario della Felletti, intollerante e sprezzante con chi non si allineava al suo discutibile pensiero.
Si tratta di un tema delicato, che va affrontato con intelligenza e buon senso, evitando atteggiamenti manichei e rispettando anche il pensiero di chi – come me – ritiene “normale” che un bambino debba avere un papà e una mamma (o, come dice la psicologa Rita Parsi, una figura di riferimento maschile ed una femminile) per crescere in maniera equilibrata.
Io rispetto le idee altrui, ma vorrei che anche gli altri rispettassero le mie, senza gli atteggiamenti settari e intolleranti di cui ha dato prova l'”assessora” Felletti alla quale ricordo che una donna può anche definirsi “sindaco” e non “sindaca”, come ha fatto Chiara Cavicchi di Voghiera, senza per questo essere messa all’indice perchè fa un uso “sessista” e “maschilista” del vocabolario, come sostengono alcuni supporters della (per fortuna!) ex-assessora (con la “a” finale, mi raccomando!).
La libertà vera, cara Annalisa, si basa sul rispetto delle idee altrui, anche se non ci piacciono. Non certo sull’arrogante presupposto (tipico della Felletti e di certe associazioni Lgtb che l’hanno malamente supportata) di possedere il monopolio della verità.
Salvina Bassi