di Giuseppe Malatesta
Comacchio. Ascom mette insieme i sette candidati alla poltrona di sindaco lagunare, o meglio sei: un imprevisto ha infatti impedito al civico Emilio Tomasi di presenziare al Bagno Blue Moon. Al suo posto, a rispondere alle domande del giornalista Luca Traini, il candidato consigliere Fabrizio Marchesin. Presenti – dal più loquace al pesce fuor d’acqua – tutti gli altri, sollecitati a raccontare la loro “ricetta per governare Comacchio” nel corso del primo di tre incontri promossi da Ascom: il secondo è previsto per lunedì 29 maggio e il terzo – in caso di probabile ballottaggio – fissato al 19 giugno.
TURISMO: NUOVO SUOLO PER NUOVE STRUTTURE?. È il turismo e la carenza di posti letto il tema del primo giro di risposte, scandite dal gong inflessibile. “Giusto destinare aree non edificate a nuovi alberghi?”
Per Maura Tomasi, “braccia aperte a nuovi albergatori ma nel frattempo serve fare di più, puntare sulla cooperazione tra imprenditori (con pacchetti turistici e offerte legate ai tre aeroporti vicini) e sul restyling dei lidi, poi risolvere il problema parcheggi per chi lavora al mare”, mentre Marchesin partirebbe “dalla sistemazione delle vie d’accesso alla città prima di pensare a nuove strutture”. “Occorre ristrutturare il patrimonio immobiliare immobile, grazie a sgravi fiscali – secondo Davide Michetti –: l’albergo diffuso e gli ostelli sono progettualità che si prestano a Comacchio”. Anche per Piero Fabiani “non c’è bisogno di costruire ancora: le tante strutture esistenti vanno riconvertite, anche ampliando le volumetrie ma senza nuovo consumo di suolo”.
Marco Fabbri nota che “è cambiato il modo di fare vacanza: i turisti preferiscono campeggi e villaggi o appartamenti nel centro storico. Nei dati delle presenze manca comunque il sommerso degli appartamenti. Cosa fare? La Regione riveda la norma sulle seconde case, preveda e incentivi una gestione imprenditoriale per evitare scappatoie, normi l’albergo diffuso. A Comacchio, ok per l’ampliamento delle strutture, ma solo con trasferimento dei diritti edificatori da altre aree”. Sandra Carli Ballola, puntualizzando la discrepanza tra presenze reali e ufficiali (“secondo il XVI Rapporto Turismo vanno triplicati”) pensa ad un osservatorio extra-alberghiero per correggerli e a “recuperare parte delle 37 mila seconde case fantasma piuttosto che costruire ancora appartamenti”. “Una nuova legge regionale urbanistica – aggiunge – impedirà al Comune di pianificare il territorio, favorendo solo accordi con privati: questa amministrazione l’ha anticipata, senza un piano complessivo, andando avanti per variazioni e accordi privati”. Giuseppe Carli infine: “Esiste un allarme case vuote: abbiamo sbagliato a non incentivare la permanenza nei nostri lidi. Liberare le case da regole stringenti e permetterne il recupero è l’unica soluzione per portare vantaggio economico e utile al territorio.
GIOVANI E OCCUPAZIONE NEL SETTORE TURISTICO. “Il turismo stagionale costringe i giovani a cercare altri campi e altrove: quali politiche per formarli e metterli in contatto con le imprese?”
Invertito l’ordine, tocca a Carli, che vede i giovani “professionisti specializzati in gastronomia comacchiese, con Comacchio capitale della cucina che riempie la ‘pancia’ di operatori e turisti”, seguito da Carli Ballola che sposta l’attenzione sul Remo Brindisi: “Ascom giudica i nostri diplomati non competitivi, anche nelle lingue. Quando l’istituto perse il liceo linguistico ci fu silenzio assoluto, ora mortifichiamo i ragazzi. Difendo l’eccellenza del Brindisi, pluripremiato nel mondo. Forse si pretende personale a basso costo a scapito della qualità”.
“Bassa scolarizzazione e alto abbandono scolastico – ribatte Fabbri – vanno combattuti con la cultura. Da cinque anni fa le scuole sono una priorità, tra investimenti nella scuola-lavoro, nel ‘Polo dei mestieri del mare’, nel patto Progetto Comacchio, nel primo FabLab della provincia”. Per Fabiani il futuro dei giovani si gioca sull’alternanza scuola-lavoro (esperienza positiva da rafforzare) e sulla fortuna del Parco e delle valli, il cui recupero è fondamentale”. “Formare le professioni richieste dal mercato e agevolare le imprese per creare occupazione e indotto” è la visione di Michetti, mentre Marchesin ritiene “un’utopia risolvere il problema occupazionale: sarebbe già ideale arrestare il trend negativo e favorire l’investimento di privati anche in settori diversi dal turismo. Inoltre formare i giovani anche come imprenditori, in materia fiscale e amministrativa, non solo nell’alberghiero”.
Tomasi propone di creare occupazione gestendo indirettamente – tramite un’impresa a partecipazione pubblica – i servizi comunali, impiegando i comacchiesi. “Da Fabbri – aggiunge – nemmeno un euro per la formazione dei nostri giovani”.
PISTE CICLABILI, QUALI IMPEGNI PER LE DUE RUOTE. La terza e ultima domanda è sulla progettazione delle vie ciclabili e sulle loro connessioni extra comunali.
Se Tomasi spera in “percorsi in sicurezza a misura di cittadino e non solo di turisti” e propone di collegare Raibosola al centro commerciale Le valli e tutti i lidi tra loro, Marchesini riconosce che “è dura realizzarne di nuove: puntiamo a sistemare quelle che abbiamo e aggiungiamo un collegamento tra San Giuseppe e Comacchio”. “Le nostre ciclabili sono percorsi di guerra – secondo Michetti -: rendiamole percorribili e poi tracciamone di nuove connesse tra loro. Penso a Volano come porta ciclabile per l’Europa”. Per Fabiani vale la pena “valorizzare percorsi non segnati, una bella scoperta per il ciclista. E connettere a due ruote la costa, il centro e la campagna, quest’ultima interessante attrattiva per il cicloturista”.
Fabbri elenca il fatto e il da fare: la ciclabile di Via Genova (“lasciata da parte per 50 anni perché in zona poco abitata e dunque senza potenziali elettori”), i collegamenti in pineta dei lidi nord fino a Goro, tra Trepponti e Porto Garibaldi, la futura pista sull’argine, la Ostellato-Comacchio, Volano di Codigoro-Lido Volano, con il grande sogno della Venezia-Comacchio-Ravenna.
“Segnalo la criticità di una ciclabile sull’argine. È propaganda – dice Carli Ballola – che mette a rischio le valli che non sono un fondale di scena per spettacoli ed escursioni rumorose, ma un ecosistema delicato. Penso piuttosto a percorsi nei pressi della scuola Fattibello e dell’ospedale. Per Carli l’ideale sarebbe “una litoranea che sfrutti le intersezioni per arrivare nelle località interne e in centro storico”.
A RUOTA LIBERA: UN BONUS AGLI ORATORI. Riprendere i punti dei programmi elettorali o replicare agli avversari: questo il senso degli ultimi minuti a disposizione.
“Da imprenditore turistico mi auguro un turismo non omologato, senza turisti lampo e con norme meno soffocanti” dice Carli, mentre Carli Ballola ribadisce l’idea di puntare su corsi universitari di acquacultura, su un centro di ricerca dell’anguilla di valle e ad una politica che caratterizzi in modo diverso il turismo. Fabbri, ammettendo la carenza delle manutenzioni stradali, ricorda che “chi promette di asfaltare tutto mente e non conosce il bilancio: per tagliare l’indebitamento era necessario rinunciare a qualcosa”. E su giovani e istruzione: “Una società di laureati? Qui l’obiettivo è finire la scuola dell’obbligo”.
Fabiani sottolinea la necessità di ascoltare i cittadini: “È un atto dovuto, anche per dare risposte mirate”, mentre Michetti attacca sul turismo: “I dati provinciali hanno dato a questa amministrazione la maglia nera: in vent’anni nessun progresso sulle presenze. Basta vendere numeri falsi e fare promozione turistica ad hoc, per pochi beneficiari”. Marchesin auspica miglioramenti alla viabilità e una soluzione per la sicurezza di San Giuseppe.
Tomasi infine attacca Fabbri, “un sindaco lontano dai problemi quotidiani dei cittadini: nulla ha fatto per l’istruzione, ha ingessato il centro storico ammazzando il commercio”.
APPELLO AL VOTO: SCEGLI ME… “…perché ho un programma semplice senza false promesse, punto a finanziare l’imprenditoria giovanile, ad favorire le famiglie e la sinergia tra enti e imprenditori, perché penso di essere stata trasparente e onesta” è l’appello di Tomasi.
“…perché ridaremo dignità alle associazioni sociali, sostegno alle famiglie e agli studenti bisognosi e meritevoli, miglioreremo la viabilità e i rapporti con l’amministrazione” dice Marchesin.
“…perché siamo una vera lista civica, con un programma partecipato. Siamo nettamente diversi dagli altri: trasparenza e confronto sono i nostri cavalli di battaglia” sostiene Michetti.
“…perché non sono un politico navigato – dice Fabiani – e il mio impegno sarà massimo insieme ai cittadini: un’inversione di tendenza rispetto al passato”.
“…perché anche io non sono un politico navigato – continua Fabbri – mi accompagno a persone nuove fuori dai partiti e con voglia di fare. Perché realizzeremo veramente il programma, e anche di più. Ma soprattutto (continua il match con Tomasi) perché dopo 18 mesi non faremo commissariare il Comune”.
“…perché pensiamo a una città futura che non arresta lo sviluppo ma lo progetta per il bene collettivo, che non conserva passivamente, ma muta rispettosamente, che esprime i desideri delle persone e i loro sogni. Una città – conclude Carli Ballola – che si può costruire senza avvantaggiare pochi, ma tutti”.
“…perché vogliamo un’amministrazione umana, vicina e disponibile e attueremo un programma civico, libero da vincoli e ordini di partiti, gli stessi che ci hanno tolto servizi, scuole e ospedale” risponde Carli.