Politica
22 Maggio 2017
Bova (Ferrara Concreta): «Scelta giusta, questione di coerenza»

Caso Felletti. Vitellio: «Doveva dimettersi dopo ennesimo cambio di partito»

di Redazione | 4 min

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«Avrei gradito che fosse stata lei a restituire le deleghe, dopo il suo ennesimo cambio di partito, per permettere una serena discussione invece ho assistito una discussione fondata su indiscrezioni giornalistiche prima del nostro incontro ufficiale». Esce duramente allo scoperto Luigi Vitellio, segretario provinciale e capogruppo Pd in consiglio comunale nel commentare – su Facebook – il caso del siluramento dell’assessore Annalisa Felletti, anticipato giovedì da Estense.com

«Nel 2014 Tiziano Tagliani è stato rieletto al primo turno con una maggioranza consigliare composta da Partito Democratico, Ferrara Concreta e Sel – osserva Vitellio -. Sel in realtà non elesse nessun consigliere, il più votato fu Leonardo Fiorentini, che si era candidato nelle liste di Sel come indipendente. A seguito della vittoria l’allora coordinatrice di Sel, Annalisa Felletti, si sedette al tavolo delle trattative offrendo al sindaco una lista di nomi per la giunta Tagliani. Il nome scelto fu quello di Annalisa Felletti. Già da pochi mesi dopo l’inizio della legislatura i rapporti tra il consigliere di Sel e l’assessore di riferimento, per modo di dire, si sono raffreddati, probabilmente a causa di visioni differenti interne al partito. Il Pd è rimasto alla finestra, dimostrando sempre lealtà verso l’assessora, nonostante la sua doppia veste: a Ferrara in giunta col Pd, a Codigoro all’opposizione del governo di centro sinistra con una civica da lei creata. Nel corso del tempo il panorama a sinistra si è modificato e da dicembre scorso Sel non esiste più, Leonardo Fiorentini oggi rappresenta Sinistra Italiana in consiglio, e scopriamo dai giornali che Annalisa Felletti rappresenta il nuovo movimento dal nome Mdp. Quindi mi domando: chi oggi rappresenta le forze a sinistra del Pd? – si chiede Vitellio -. Il Partito Democratico ha affrontato con enorme senso di responsabilità queste vicissitudini, votando anche l’ultima delibera (bilancio istituzione scuola), che ha visto invece il non voto, corredato da un durissimo intervento nei confronti dell’assessora, del consigliere Leonardo Fiorentini. Abbiamo dimostrato serietà perché crediamo che la scuola e il tema della pari opportunità non possano essere soggetti a diatribe politiche, ma crediamo sia necessaria chiarezza volta a consentire la migliore gestione possibile di queste deleghe. Politicamente – prosegue il segretario Pd – avrei apprezzato che Annalisa Felletti parlasse con i suoi interlocutori politici prima che con i giornalisti, ma è un triste metodo che le ho visto utilizzare troppo spesso. Del resto sempre dai giornali avevamo appreso del suo passaggio dal Pd di Codigoro ad una civica, per cui si candidò nel 2011 contro la sindaca sostenuta dal partito democratico».

La questione – almeno dalle parole di Vitellio – non sembra però influire sul rapporto con Mdp, che invece non ha preso bene il siluramento del ‘suo’ assessore, che peraltro è uno dei due coordinatori degli amministratori regionali di Articolo Uno. «Al tavolo con Mdp mi sono assunto due impegni – racconta Vitellio -: non lasciare il nostro impegno sulla scuola e pari opportunità a fumose discussioni politiche e aprire un tavolo con Mdp, Sinistra Italiana, Campo Progressista perché il Pd ha bisogno di parlare con chi crede di rappresentare la sinistra di questa città ma con chiari e legittimati interlocutori. La dico male ma sono sicuro di essere capito: prima le idee e dopo le “poltrone”».

«L’ho sempre difesa, ritengo che abbia lavorato bene ma anche che il sindaco abbia agito con coerenza», commenta invece Alberto Bova, consigliere comunale di maggioranza con Ferrara Concreta, sentito da Estense.com.

«Quando a novembre si sciolse Sel il sindaco mi chiese cosa ne pensavo e io risposi che non potevamo colpevolizzare la Felletti se il suo partito non c’era più, anche perché stava operando bene. Ma quando ultimamente si è schierata con Mdp, che non è una di quelle forze che faceva parte della coalizione elettorale, le cose sono cambiate: non ha più una rappresentanza in consiglio, il Pd ha ritenuto che non dovesse mantenere l’incarico e io concordo».

La questione «è politica, non personale», chiarisce Bova che per specificarla prende ad esempio l’esclusione dalla giunta di Rossella Zadro, ex assessore nel ‘Tagliani 1’, sostenitrice con una propria lista dell’attuale sindaco alle ultime elezioni, ma tagliata fuori dall’amministrazione perché senza rappresentanza in consiglio: «Mdp dice che sostiene il Pd – afferma Bova -, ma questo non basta, anche la Zadro, che da assessore aveva lavorato bene al fianco di Tagliani, non è entrata in giunta proprio perché non aveva eletto nessun consigliere, ora la stessa situazione c’è per la Felletti». E anche per questo Bova parla di «doppia coerenza di Tagliani», sia prima con Zadro, che ora con Felletti.

Il consigliere di Ferrara Concreta ribadisce più volte che l’esclusione «non significa che non abbia lavorato bene, anzi, secondo me ha operato molto bene e l’ho sostenuta in Consiglio, ha iniziato come diesel poi ha carburato». E mette il sindaco al riparo da altre critiche: «Felletti è stato sostituita con una persona altrettanto brava e preparata, se non di più, non con una persona di scarse capacità: Cristina Corazzari è laureata, è un’insegnante ed è la presidente della commissione consiliare che si occupa di scuola e pari opportunità, conosce bene la materia».

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