Cento
21 Maggio 2017
Inaugurata alla Rocca la mostra di uno dei più importanti artisti del Novecento

Cento investe nell’arte e comincia da Luciano Minguzzi

di Redazione | 2 min

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di Serena Vezzani

Cento. E’ stata inaugurata sabato 20 maggio, e rimarrà aperta al pubblico fino al 20 agosto, la mostra antologica dedicata all’artista Luciano Minguzzi allestita nella suggestiva cornice della Rocca: dopo la presentazione dell’esposizione alle 21 presso il Palazzo del governatore ha fatto seguito un concerto d’arpa live nella Rocca fino a mezzanotte.

Promossa dal comune di Cento e dal Centro studi internazionale ‘Il Guercino’, in collaborazione con la Fondazione Luciano Minguzzi, l’esposizione di sculture e disegni dell’artista sarà inserita nella Notte dei musei di stasera, patrocinata da Consiglio d’Europa, Icom e Unesco.

Formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna sotto la guida di Ercole Drei e Giorgio Morandi, e di Roberto Longhi all’università, Minguzzi soggiornò più volte a Parigi e nel 1951 si trasferì a Milano dove proseguì la sua carriera verso il successo, che gli valse la nomea di artista internazionale: “Approda in Rocca uno dei più importanti artisti del Novecento” afferma il presidente del Centro studi internazionale ‘Il Guercino’ Salvatore Amelio, “con una mostra di livello altissimo che vuole inaugurare, nell’anniversario del sisma del 2012, un vero e proprio ‘terremoto culturale’ nella vita dei centesi”. A legare Luciano Minguzzi alla città di Cento è il concorso per la realizzazione del monumento a Ugo Bassi a cui partecipò negli anni ’50: “In mostra si potranno visionare il modellino e il busto in gesso del patriota, provenienti dalla Galleria d’arte moderna centese”.

Quarantatré le opere selezionate per l’esposizione: quarantatré sculture e disegni, contro le oltre quattrocento del suo repertorio, che raccontano, in ordine cronologico, il percorso artistico e stilistico di Minguzzi: “Un’arte viva, in dialogo tra passato, presente e futuro” spiega la curatrice Alessandra Zagni. “Sulle orme di Arturo Martini, Giacomo Manzù e Marino Marini, Minguzzi guardava agli Etruschi e all’Antelami, a Nicolò dell’Arca e a Jacopo della Quercia, per assimilarne la sintesi e la potente energia espressiva, e ugualmente ammirava la scomposizione e ricomposizione di Picasso e la capacità di far vibrare la materia di Medardo Rosso”.

Uno stile, quello di  Minguzzi, che risulta originale e unico, nella coniugazione di elementi del primitivismo con quelli dell’espressionismo e dell’astrattismo, pur conservando l’attaccamento per la tradizione: “La scultura di Minguzzi e il suo spirito rivoluzionario, continuamente in rinnovamento” commenta Alessandra Zagni, “non stancano mai”.

“Inaugura oggi la prima tappa di un programma culturale che vuole investire sull’arte, sul turismo e sulla cultura” commenta il sindaco Toselli. “Con la valorizzazione degli spazi della Rocca e la voglia di ricominciare, ci auguriamo di essere sulla strada giusta per il rilancio di Cento”.

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