Politica
21 Maggio 2017
"I recenti attacchi all'assessore non tutelano l'Istituzione scuola". Nuovi appelli e critiche da Arcigay e socialisti ferraresi

Caso Felletti, Tagliani spiega i motivi della sua decisione

di Redazione | 4 min

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Mancava solo l’annuncio ufficiale del sindaco Tagliani con tanto di motivazioni. Ed ecco arrivare, a qualche giorno di distanza dalle anticipazioni di Estense.com, la decisione del primo cittadino di revocare l’incarico in giunta ad Annalisa Felletti, assessore con deleghe a pubblica istruzione, formazione, pari opportunità, cooperazione internazionale–politiche per la pace.

Temporaneamente ne assumerà le deleghe lo stesso Tagliani, per consentire a chi la sostituirà, cioé all’insegnante Cristina Corazzari che già presiede la commissione scuola del Comune, di “ultimare gli impegni con la scuola e le famiglie  dei ragazzi che non intendo paghino alcun prezzo per le scelte politiche dell’amministrazione”.

“Da qualche mese – spiega il sindaco – la componente ex Sel ha manifestato espressamente, per bocca del consigliere Leonardo Fiorentini, la indisponibilità a sentirsi rappresentata in giunta dall’Assessore Annalisa Felletti con la quale, a detta del medesimo, si sono da tempo interrotti i rapporti. Come ho affermato mesi or sono, attendevo che la chiarificazione dei rapporti a sinistra del Pd determinasse un clima  più sereno per una riflessione anche in merito alla rappresentanza politica, ormai non più corrispondente alla fase iniziale della legislatura. Questa mia presa di tempo era determinata anche dal positivo giudizio circa l’operato dell’assessore Felletti. Purtroppo devo prendere atto che la recente personale adesione dell’assessore ad Mdp Articolo 1 non ha contribuito a rasserenare i rapporti politici al punto che oggi tutti i gruppi di maggioranza a partire dal Pd passando per Sel e Ferrara Concreta, giudicano non sostenibile il mantenimento di una funzione politica e non tecnica in capo ad un assessore che rappresenta un movimento in fase costitutiva, senza alcuna rappresentanza in consiglio e senza un accordo politico con le forze della maggioranza che sostengono l’amministrazione nel Comune di Ferrara”.

“Mio obiettivo principale – prosegue Tagliani – è quello di tutelare proprio l’Istituzione Scuola e l’amministrazione nella sua capacità di continuare ad erogare risposte e servizi alle famiglie in un settore delicato quale quello della educazione e della scuola, capacità che i recenti attacchi all’assessore – e quelli che sono facilmente ipotizzabili  in futuro – non assicurano. Identica preoccupazione è quella che nutro per il proseguimento del lavoro avviato sui diritti, la lotta contro l’omofobia e le pari opportunità. Anche i recenti incontri di questa settimana tra Mdp e Pd mi fanno pensare che se in prospettiva un accordo politico sarà possibile ed utile a tutti, tuttavia a breve termine non intravvedo un traguardo, vista anche la continua dialettica interna che fa del frazionismo a sinistra una costante italiana della quale non intendo farmi carico indebolendo il governo della città. Ringrazio quindi Annalisa per la collaborazione fin qui dimostrata, assicuro Lei ed i suoi interlocutori che tutti gli impegni assunti saranno garantiti, anche per il futuro, da questa amministrazione nel rispetto degli obiettivi di programma condivisi”.

La decisione non ha mancato in questi giorni di sollevare critiche, dubbi e perplessità da parte di diverse componenti politiche e sociali della città. Le ultime, in ordine di tempo, quelle di Circomassimo-Arcigay e Arcilesbica di Ferrara e del Psi provinciale.

La presidente di Circomassimo Arcigay-Arcilesbica, Manuela Macario, ha scritto direttamente al sindaco testimoniando le numerose manifestazioni di stima e solidarietà nei confronti di Annalisa Felletti, soprattutto nel mondo dell’associazionismo, e chiedendogli, nella sostanza, di tornare sui suoi passi: “Non vorrei – scrive la Macario – che tutte quelle persone che ieri hanno scritto #iostoconannalisa domani non venissero più a votare o facessero scelte scellerate”. “Caro sindaco – conclude – confido che lei come me ami la bella politica. E che prevalga in questa amara vicenda il buon senso. Perché io ai tanti ragazzi che ieri mi hanno scritto in privato per chiedermi, allarmati, cosa stesse succedendo, non ho saputo rispondere. Forse dovrebbe spigarcelo lei o forse sindaco prima di darci una risposta ci pensi ancora. Perché la disaffezione alla politica è una brutta bestia per tutti”.

Per i socialisti ferraresi invece “si è persa l’occasione di convocare ed informare della decisione le forze di maggioranza del centro-sinistra che sostengono l’amministrazione e la giunta”.  “Non è certo una questione di “poltrone” quella posta dai socialisti – – spiegano i segretari comunale e provinciale, Davide Stabellini e Rita Cinti Luciani – di giudizio di merito nei confronti della persona indicata e tantomeno la messa in discussione del ruolo e delle competenze del sindaco nelle scelte dei suoi assessori; semplicemente una questione di metodo e di rispetto verso una forza politica che ha sempre operato in modo leale e corretto, che diventa questione politica dal momento che sindaco e segreteria del Pd hanno scelto di non coinvolgere le forze che compongono l’attuale maggioranza. A due anni dalla fine della legislatura e con diversi problemi sociali che si evidenziano in città, l’occasione di rafforzare l’identità del centro sinistra e mantenere rapporti di confronto sereno e corretto ci pareva strategico per prepararsi alle iniziative politiche dei prossimi mesi. Il Pd commetterebbe, a nostro avviso, un errore politico ignorare chi ha sempre lavorato con convinzione per garantire un quadro di governabilità. Nessun “posto” da rivendicare quindi, ma diritto di cittadinanza e dignità politica. I Socialisti Ferraresi affronteranno nei prossimi giorni la situazione che si profilerà all’interno dei propri organismi e insieme alla consigliera di riferimento valuteranno quale posizione mantenere all’interno del gruppo consiliare”.

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