I primi quattro rapinatori vennero
arrestati nell’estate del 2016 a seguito delle indagini compiute dai carabinieri di Venezia in collaborazione con le centrali di Ferrara, Modena e Prato, e oggi gli ultimi due arresti – Filippo Sapienza e Angelo Maimone, catanesi – riguardano quelli che gli investigatori considerano gli autori materiali delle rapine, ‘trasferisti’ dalla Sicilia a Nordest.
La banda solo nel 2015 era riuscita a incassare quasi 300mila euro attraverso numerosi colpi negli istituti di credito del Veneto e dell’Emilia-Romagna. Ma i quattro rapinatori sono stati fermati e arrestati questa mattina dai carabinieri di Venezia, alla conclusione di un accurato lavoro di indagine in collaborazione con le centrali di Ferrara, Modena e Prato. E pare che altre rapine fossereo allo studio nel mantovano, prima che i militari facessero terra bruciata attorno alla banda.
A finire in manette nell’estate del 2016 furono \due uomini catanesi, Marco di Mauro, 52 anni, e Francesco Guardo, 25 anni, il 47enne di Chioggia Andrea Gibin e il 51enne milane Stefano Voltolina, mentre due donne, Serena Gibin e Silvia Ravagnan, sono state sottoposte agli arresti domiciliari. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la banda sarebbe responsabile di numerosi colpi tentati o messi a segno tra l’autunno e l’inverno del 2015, tra cui una tentata rapina alla filiale Carife di Porto Viro, il 19 novembre, e la rapina alla Banca Popolare dell’Emilia Romagna di Copparo che fruttò un bottino di circa 5mila euro, durante la quale clienti e dipendenti vennero chiusi in bagno dai banditi.
Le ultime due ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite dai carabinieri di Venezia hanno quindi smantellato l’organizzazione, dedita a questo tipo di reati principalmente per mantenere un tenore di vita molto elevato. Al momento dell’arresto di Maimone è stato bloccato anche il fratello per detenzione di un ingente quantitativo di marijuana.
Ai sei arrestati è stato contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine con sequestro di persona. Sequestrati inoltre conti correnti, auto e cassette di sicurezza. Sono in corso indagini su altre rapine compiute nel ferrarese da parte della Procura di Ferrara.
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