Cronaca
18 Maggio 2017
Contestata la premeditazione, sentenza a luglio

Omicidio di Fossanova. Chiesto l’ergastolo per Bertocchi

di Daniele Oppo | 2 min

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Simone Bertocchi

Ergastolo secco. Questa la richiesta del pubblico ministero Stefano Longhi per Simone Bertocchi, accusato dell’omicidio premeditato di Roberto Tosi Savonuzzi, del tentato omicidio della moglie di quest’ultimo, Raffaella Pareschi e per il porto d’armi.

Il pm, che ha parlato per più di due ore davanti al gup Piera Tassoni, ha dunque contestato a Bertocchi – difeso dall’avvocato Sergio Pellizola – l’aggravante della premeditazione nell’omicidio di Tosi Savonuzzi e il tentato omicidio della moglie, reato che (aggiunto al porto d’armi) non determina uno sconto di pena che vada al di sotto di quella massima: l’ergastolo appunto, ma senza l’isolamento diurno, questo sì scontato dalla premialità del rito.

Bertocchi uccise Tosi Savonuzzi con due colpi di pistola (comprata un anno prima ma mai ritrovata dopo l’omicidio nonostante le ricerche e le indicazioni dello stesso imputato) il 25 luglio dello scorso anno nell’abitazione dell’anziana coppia a Fossanova San Marco. Dopo aver sparato all’uomo, Bertocchi rivolse l’arma da fuoco contro la signora Pareschi, accorsa a sostegno del marito, ferendola gravemente con un colpo ma esplose altri tre colpi andati a vuoto.

Bertocchi ha lasciato l’aula dopo un quarto d’ora dall’avvio dell’udienza con la requisitoria del pm, mostrando segni d’agitazione ed esprimendo la volontà di ritornare in carcere, dove è stato accompagnato. Il suo difensore – che ha parlato a lungo – ha contestato l’aggravante della premeditazione e chiesto di riconoscere la legittima difesa putativa da parte di Bertocchi che – erroneamente – si sarebbe sentito minacciato da Tosi Savonuzzi. L’avvocato ha chiesto inoltre di derubricare il tentato omicidio nei confronti della signora Pareschi nel reato di lesioni.

Per quanto riguarda le parti civili, l’avvocato Carlotta Occari che rappresenta la sorella di Tosi Savonuzzi ha chiesto la condanna al risarcimento del danno per 150mila euro (chiesta una provvisionale da 70mila euro), mentre l’avvocato Camilla Zanardi – che rappresenta la signora Pareschi – si è rimessa all’equa valutazione del giudice per stabilire il risarcimento.

Nell’udienza di giovedì, che è durata in tutto più di 5 ore, non è arrivata la sentenza, ma il giudice ha rinviato per repliche alla data già prefissata 6 luglio.

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