Attualità
17 Maggio 2017
Sopralluogo degli assessori Modonesi e Serra. Sarà il più grande centro tecnologico di questo tipo in regione

Da macelleria a Data Center: nuova vita in via Trenti

di Redazione | 2 min

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Il cantiere di Ferrara del nuovo Data Center regionale procede senza intoppi e, salvo imprevisti, sarà completato entro la fine dell’estate di quest’anno: è quanto emerge dalla visita che gli assessori Roberto Serra e Aldo Modonesi, accompagnati da dirigenti e funzionari comunali, hanno effettuato ieri pomeriggio (martedì 16 maggio) in via Trenti, sede del cantiere del nuovo Data Center che la Regione Emilia Romagna sta costruendo in collaborazione con il Comune di Ferrara, proprietario degli immobili.

La struttura di circa 1.000 mq, realizzata in una parte dell’ex macello comunale, costituirà un polo della federazione dei data center regionali (gli altri sono a Parma, Ravenna e Bologna) e potrà fornire elevate capacità di calcolo in condizioni di alta sicurezza a tutto il territorio e ai suoi utenti pubblici e privati (pubbliche amministrazioni e aziende).

“Si tratta del più grande dei tre data center del progetto e avrà anche un ruolo di supporto logistico per l’intero sistema” ha dichiarato Giuliano Franceschi, responsabile del progetto per Lepida, la società della regione che sta realizzando e che gestirà il progetto. Il sistema occuperà anche 300 mq all’esterno dello stabile per impianti di supporto e viene realizzato in cofinanziamento con un partner privato locale per un investimento complessivo di circa 3 milioni di euro tra opere edili e tecnologiche.

Successivamente il sistema si svilupperà in modo incrementale attivando servizi sulla base delle varie esigenze che via via si presenteranno, secondo una modalità già sperimentata nel resto della rete.

“Il Comune di Ferrara – hanno dichiarato gli assessori Serra e Modonesi – ha accolto con grande interesse la proposta della Regione Emilia Romagna per la costruzione in città di uno dei Data Center del sistema regionale, ben consapevole che questo da un lato porta a una valorizzazione del sistema locale di gestione mista pubblico privato, dall’altro consente a tutti di disporre di un sistema a elevata garanzia di continuità e sicurezza. Un modello tutto emiliano-romagnolo, semplice, ma di grande valore sia per le Pa che per gli operatori It e per le aziende che utilizzano servizi It”.

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