Politica
17 Maggio 2017
Il sindacato: "L'allarme lanciato dal consigliere sembra uno spot elettorale"

Voucher, la Uil risponde a Fabbri: “Abolizione non è un vero problema”

di Redazione | 2 min

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La Uila-Uil replica ad Alan Fabbri sull’abolizione dei voucher lavoro nell’agricoltura. E se da un lato il consigliere regionale parla di “vuoto normativo che mette a rischio l’agricoltura”, il sindacato smorza di molto gli effetti catastrofici dell’abolizione.

“Non si vuole negare il fatto che l’abolizione tout court dei voucher per il pagamento di prestazioni accessorie abbia creato un vuoto normativo, tuttavia parliamo di lavoro accessorio e prestazioni occasionali, non stiamo parlando del lavoro in agricoltura che ha invece ben altre dinamiche. Sembrerebbe infatti – afferma il segretario della Uila Ferrara-Rovigo Mirko Cavallini – uno spot elettorale ‘l’allarme’ lanciato da Fabbri perché non tiene conto delle reali necessità del lavoro in agricoltura. Non può infatti essere l’abolizione del voucher il problema vero dell’agricoltura ferrarese se teniamo conto che in questi ultimi anni si sono verificati problemi ben più consistenti nel mercato del lavoro agricolo”.

Tra questi l’organizzazione sindacale cita il fatto che non vi sia un luogo deputato all’incrocio della domanda e offerta di lavoro: “Un tempo questo ruolo veniva svolto dagli uffici di collocamento, con la loro chiusura non vi è stato un organo sostitutivo. Ecco dove si è manifestato il vero vuoto normativo, nell’incapacità di soddisfare i fabbisogni”.

Secondo Cavallini “si è riusciti a ottenere un importante risultato con la legge 199 intesa al contrasto del lavoro nero e al caporalato, ma si rischia di non ottenere i risultati sperati se non si intensificano i controlli nel territorio, soprattutto in quelle imprese che pur avendo coltivazioni intensive dichiarano un numero molto basso di giornate, a volte meno di 30 giornate: talvolta in passato il voucher serviva proprio a dare copertura a queste aziende e a rendere difficoltosi i controlli”.

“Altro problema – prosegue il sindacalista- è quello dell’intermediazione di manodopera mascherato da appalto”, ma qui si segnala la presenza in ambito provinciale del contratto siglato dai sindacati confederali che “messo importanti paletti per governare l’appalto illegale”.

Affermando la disponibilità al dialogo, la Uila mette un suo punto fermo, ovvero quello di non affrontare le difficoltà dell’agricoltura “gridando contro il pulcino (il voucher) mentre un intero sistema necessita controlli soprattutto per il tema degli appalti, dell’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro, dell’assunzione con un numero inferiore di giornate rispetto a quelle effettivamente lavorate, alla qualifica corrispondente al lavoro svolto”.

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