di Giuseppe Malatesta
Comacchio. “Una lista due volte civica, una scelta che viene dal cuore, senza interesse per carriere, poltrone, megalomani promesse prelettorali che non si mantengono”. Si presenta così – con un programma al contempo “succinto e realistico” – Emilio Tomasi, ultimo candidato pervenuto tra i sette per il governo di Comacchio e Lidi.
Ed è proprio ‘Comacchio Lidi’ il nome della lista con cui Tomasi, 61enne con una trentennale esperienza come medico condotto, torna in campo dopo la candidatura a consigliere con Alessandro Pierotti nel 2012. Lo fa mantenendo convinto la distanza dai partiti. “Al di là di tutto credo sia positiva questa vasta gamma di liste civiche, sintomo di partecipazione attiva dei cittadini. Anche se poi le – aggiunge – le persone che si muovono sono più o meno le stesse: ora sarà importante guardare in faccia i candidati, puntare su cui può mantenere gli impegni e stare alla larga dalle promesse da marinaio”.
Ciò che Tomasi non lascia fuori dal programma di lista è sicuramente l’attenzione al welfare pubblico. “Vivo quotidianamente a contatto con i miei cittadini e con i loro problemi più seri: credo che anche per sopperire ad una sanità pubblica sempre più ‘tagliata’ si debba investire nel sociale e sostenere le migliori progettualità dell’associazionismo, una risorsa preziosa di cui Comacchio non può fare a meno”.
Lo stesso vale per le iniziative private, che “se positive per il territorio ed ecosostenibili, possono essere considerate”. Tra i punti critici il candidato individua certamente scuola e viabilità, due aspetti “strettamente collegati tra loro perché la rete viaria da migliorare non serve solo al turismo”. Tra le proposte, aiuti concreti per gli studenti più meritevoli e priorità alla manutenzione stradale. “Dobbiamo forse arrivare a fondare, come a Roma, una ‘Tappami’ comacchiese per veder coprite le buche anche fuori campagna pre-elettorale?”.
Pronto al “dialogo con l’Ausl per migliorare ancora l’accordo per il San Camillo” Tomasi dismette i grandi sogni su turismo e cultura, ad esempio sul Museo del Delta “che finalmente Fabbri è riuscito ad attivare dopo trent’anni di attesa, ma che resta una realtà molto dispendiosa per il Comune, i cui costi di gestione vanno sostenuti con flussi turistici intensi”.
Assicurando – a cinquanta giorni probabile ballottaggio – l’appoggio “alla lista che più si avvicinerà a noi”, il candidato civico soddisfa la curiosità sulla sorte di Youssef Mejahed, il ‘collega’ che ha ritirato all’ultimo la sua squadra con cui Tomasi aveva instaurato un certo dialogo nei mesi scorsi. “Era il primo nome di Comacchio Lidi, a dimostrazione della nostra disponibilità a coinvolgere una persona valida e volenterosa. Ha poi deciso però di proseguire da solo: dopo la ritirata, eravamo disponibili a riaccoglierlo, ma non abbiamo avuto sue notizie e abbiamo chiuso senza di lui”.
Senza Mejahed, ‘Comacchio Lidi’ è comunque sold out con 16 consiglieri: Paolo Rossi, Fabrizio Marchesin, Roberto Reale, Gianfranco Bizzi, Elisa Rossi, Giancarla Denti, Luca Colognesi, Antonio Conforti, Alberta Mancini, Noemi Secci, Fabio Fogli, Marco Casalati, Raffaele Straforini, Annalisa Lubrano, Gianna Rossi e Marco Rossi.
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