Sport
14 Maggio 2017
Uno stadio gremito di tifosi accoglie la squadra di rientro da Terni in attesa della festa ufficiale di oggi

La lunga notte della Spal in serie A

di Redazione | 4 min

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La lunga notte della Spal comincia nel cuore del suo tempio: il Mazza. E’ vero che i festeggiamenti ufficiali sono fissati per questa sera, domenica 14 maggio, ma la passione quando pulsa davvero non la si può fermare. E allora si parte dalle “mura amiche” dallo stadio Paolo Mazza, dove curva e gradinata (nel corso della serata poi verrà aperta anche una parte di tribuna) accolgono centinaia e centinaia di tifosi spallini, che non vedono l’ora di stringere il primo, caloroso, spontaneo abbraccio alla squadra, alla società e alla dirigenza Spal.

Dopo un pomeriggio tra cortei e festa in centro, l’acquazzone dirada un po’ lo sciame di cuori biancazzurri pulsanti che si riversano tra i locali in piazza. Poi finita la tempesta tutti al Mazza, ad attendere il rientro da Terni della Spal. La curva ci mette poco a riempirsi, poi man mano è la volta della gradinata e poi di una parte della tribuna.

Difficile raccontare l’atmosfera della serata, una di quelle scene che si assaporano una volta nella vita. La curva canta i cori “vecchi” e nuovi, quelli dedicati appunto alla nuova avventura che da oggi si andrà ad intraprendere (Alé alé oh oh… l’anno prossimo gioco all’Olimpico), sciarpe, bandiere, striscioni.

Un unico cuore pulsante con gradinata e tribuna ad unirsi all’orchestra. Si avverte l’odore dell’erba bagnata dalla pioggia, c’è un caldo primaverile, si respirano i profumi di una sera di primavera inoltrata, ma soprattutto si respira l’emozione, tanta. Quella di chi ha atteso 49 anni per rivedere le strisce bianco celesti nella massima serie. Tanti addetti ai lavori, media, staff spallino sul manto erboso a coordinare l’arrivo di tutti i protagonisti.

Arriva per prima la famiglia Colombarini: Simone accompagnato dalla moglie Elisa e dai figli Agata e Pietro. La sfilata sotto la curva, i cori. L’atmosfera si scalda, arriva anche Walter Mattioli, dopo essere stato lanciato in aria a Terni nel pomeriggio dai suoi ragazzi. C’è attesa per l’arrivo della squadra, la ciurma spallina è a Sasso Marconi: l’attesa continua.

La curva non smette di cantare, gli striscioni vengono issati e le bandiere sventolano. Arriva anche Francesco Colombarini, che fa passerella sotto la curva e va a battere i cinque tra i cancelli della gradinata. È contrariato il patron senior per la mancata vittoria di oggi, ma il Mazza è un grande catino di gioia da cui è impossibile non lasciarsi travolgere ed è così che anche Francesco Colombarini sorride e si lascia conquistare dal coro “Dai Francesco, portaci in Europa”.

È il momento anche di Davide Vagnati, che si prende cori e applausi e poi poco prima di mezzanotte, i fuochi d’artificio alle spalle della curva Ovest. È emozione pura. Un sogno che diviene una grande realtà. Ad una manciata di secondi dalla mezzanotte arriva il pullman della squadra.

La truppa di Semplici entra dal lato della gradinata est, mentre il Mazza è avvolto da una coltre di nebbia di alcuni fumogeni. Dall’angolo dell’entrata est la curva, la tribuna e la gradinata si vedono appena, il verde del prato è incorniciato da una notte stellata e dalle luci dello stadio. Entrano come avvolti dalle nuvole gli eroi di questa incredibile promozione. Tutti con cellulare alla mano, sui propri social sono tutti in diretta, sono emozionati anche loro, stanno pensando a come rendere degnamente omaggio al pubblico. Il Mazza intona una “Ola” costante, i ragazzi si piazzano a metà campo formando una linea e caricano verso la curva festante per arrivare planando proprio sotto la Ovest. La scena si ripete, anche verso al gradinata e la tribuna. La squadra si piazza sotto la curva cantando i cori insieme alla Ovest.

Abbracci tra i ragazzi e la dirigenza, sfilate, tuffi sul prato. È una centrifuga di calore, impossibile non aver voglia di cantare e saltellare, impossibile non sorridere davanti ad un simile spettacolo. La festa prosegue una ventina di minuti, poi la Spal è chiamata al rientro nei ranghi. Si festeggerà anche oggi. Lo stadio di svuota, il fiume biancazzurro si riversa per le vie della città. Una città festante. Clacson, bandiere, cori ancora e ancora. Sembra la vittoria di un mondiale.

Ferrara gioisce, i tifosi gioiscono, dopo tanti anni si può finalmente tornare ai vertici. È il premio migliore per chi ha sempre creduto in un sogno, per chi ha sempre perseguito una passione e per chi ha tanto lavorato per arrivarci. Un entusiasmo trasversale, bambini, adulti, giovani e meno giovani: ci sono tutti in quei cori, chi la seguiva già con gli antichi fasti e chi la sta seguendo oggi per la prima volta quella Spal che oggi mette un piede in serie A dopo 49 anni. Si va verso la notte, ma l’adrenalina non cala e i tifosi in centro nemmeno, ci sarà anche oggi per festeggiare, ma chi dorme questa notte?

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