Politica
10 Maggio 2017
Modonesi e Sapigni: «Polizia municipale riceve frequentemente segnalazioni di cittadini che lamentano l'uso scorretto delle aree con divieto»

«Su cani e multe ritorniamo sui binari giusti»

di Redazione | 3 min

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Le multe fatte dalle Guardie particolari volontarie ad alcuni possessori di cani trovati a passeggiare con l’amico a quattro zampe in un’area dov’è vietato ha generato negli ultimi tempi tante polemiche e una manifestazione della Lega Nord proprio per il pomeriggio di mercoledì. Ora gli assessori Aldo Modonesi e Chiara Sapigni cercano di mettere qualche puntino sulle “i”.

La critica principale si può riassumere nella constatazione che siano stati multati cittadini tranquilli per un’attività ‘normale’, in aree spesso frequentate da spacciatori o da cittadini stranieri che non rispettano le regole di convivenza, lamentando un’applicazione delle regole diversa.

Secondo gli assessori il dibattito però «merita di essere riportato sui giusti binari, ricordando ai cittadini le norme che presiedono da anni, e precisamente dal 2008, la conduzione dei cani in città».

«Infatti – spiegano Modonesi e Sapigni – è da quell’anno che è vigente il Regolamento sulla tutela degli animali che, in particolare all’art. 24 ‘Accesso ai giardini, parchi ed aree pubbliche’ , consente ai cani accompagnati dal proprietario/detentore, muniti di guinzaglio, l’accesso a tutte le aree pubbliche, comprese le mura, il sottomura, il parco urbano, i giardini ed i parchi pubblici. Tuttavia a questa ampia libertà di movimento fanno riscontro i casi previsti da specifiche disposizioni normative, per i quali è fatto obbligo di utilizzare oltre al guinzaglio anche l’apposita museruola ed i divieti di accesso ai cani. Essi insistono in tutte le aree destinate e attrezzate per particolari scopi come le aree giochi per bambini che siano segnalate oppure no, oltre ad altre aree chiaramente delimitate e segnalate con appositi cartelli di divieto, in applicazione di specifiche ordinanze sindacali. Questi divieti sussistono perciò nelle zone indicate che siano asfaltate oppure a prato».

Secondo quanto riportano i due assessori, dal censimento effettuato dalla polizia municipale nel 2011-2012, le aree in cui sussiste il divieto sono 145, mentre quelle di libero accesso sono 74. A queste si aggiungono le 4 aree di sgambamento (via della Rivana, via delle Mandriole, via Nievo,via Gavioli).

Dato ancora più interessante per capire l’intervento tanto contestato delle guardie volontarie e la presenza di divieti stringenti è che «la polizia municipale riceve frequentemente delle segnalazioni di cittadini che lamentano l’uso scorretto di queste aree – spiegano Modonesi e Sapigni – in particolare se sono genitori di bambini che non gradiscono che i piccoli vengano a contatto con deiezioni canine oppure persone che temono i cani a prescindere dalla loro aggressività». Gli assessori forniscono anche dei numeri: «Nell’ultimo quadriennio infatti delle 234 segnalazioni riguardanti gli animali, 150 si riferiscono in particolare al mancato uso del guinzaglio, mancata raccolta deiezioni, malgoverno in generale dell’animale compreso anche l’accesso in aree ove vietato. Le sanzioni elevate nello stesso lasso di tempo, nei casi ove sono stati riscontrati i trasgressori, ammontano in totale a 316 di cui 75 relative alle violazioni sopraindicate. Le guardie volontarie, che in questi anni hanno collaborato con la polizia municipale, ne hanno elevate 18».

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