Attualità
11 Maggio 2017
Approvati i bilanci consuntivi dell'Ausl e dell'Azienda Ospedaliero Universitaria. Astensione per "l'accanimento sul Delta"

Le aziende sanitarie godono di buona salute

di Elisa Fornasini | 3 min

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Consolidare le posizioni del personale sanitario a tempo determinato, potenziare l’attività chirurgica per migliorare i lunghi tempi di attesa per gli interventi, attivare palestre per la riabilitazione ed altri ambulatori specialistici di bassa soglia alla casa della salute per evitare la ‘migrazione’ verso Cona quando sarà finito il trasferimento del San Giorgio in ospedale a settembre.

Sono le novità più rivelanti emerse dalla conferenza territoriale socio-sanitaria convocata mercoledì pomeriggio in Castello. All’ordine del giorno la presentazione dei bilanci consuntivi 2016 dell’Azienda ospedaliero-universitaria e dell’Ausl. Entrambe le aziende sanitarie sembrano godere di buona salute, chiudendo i bilanci sostanzialmente in pareggio.

I consuntivi vengono approvati quasi all’unanimità dai sindaci della provincia: nessun voto contrario, due astensioni da parte dei sindaci di Lagosanto e Codigoro, rispettivamente Maria Teresa Romanini e Alice Zanardi, contrarie “all’accanimento fuori logica nei confronti dell’ospedale del Delta che, oltre all’inevitabile chiusura del punto nascite, vedrà una riduzione delle attività di radiologia e di altri servizi nel periodo estivo”.

A parte queste due uniche ‘voci fuori dal coro’, la conferenza scorre liscia senza particolari sorprese. “Viviamo una situazione complessa in un territorio dove la natalità si è abbassata e l’indice di vecchiaia è aumentato – spiega il direttore generale dell’Ausl Claudio Vagnini -: un territorio che vede attivi quattro punto ospedalieri, due ospedali di comunità, sei case della salute più quelle che verranno istituite a Bondeno e Pieve di Cento”.

Nel 2016 si è lavorato principalmente sulla riduzione dei tempi di attesa (registrando performance adeguate nel 97% dei casi) ma “bisognerà lavorare di più sui tempi di attesa per gli interventi chirurgici” mette in guardia Vagnini che però esprime soddisfazione per la “consistente riduzione delle complicanze legate alle patologie croniche, come il piede diabetico, grazie alla precoce presa in carico del paziente nelle case della salute”. L’anello di corso Giovecca, fra l’altro, non ospita solo i servizi di assistenza primaria e l’ambulatorio odontoiatrico ma anche il centro servizi integrati per l’immigrazione per valutare l’integrazione tra servizi sanitari e sociali.

Venendo ai risultati economici, l’Ausl chiude il 2016 in pareggio con un utile di 75mila euro determinato dall’applicazione delle regole civilistiche. Il costo della produzione ha mantenuto i termini del consuntivo con 691 milioni di euro mentre gli interessi passivi hanno registrato un calo del 16%, determinato dal miglioramento dei tempi di pagamento e dal minor indebitamento dell’istituto tesoriere. Il 2016 ha visto per la prima volta una piccola inversione di tendenza sulla quota di accesso rispetto al finanziamento per livelli assistenziali e un calo dei costi per livelli essenziali di assistenza. Trend stabile invece per la mobilità passiva che viaggia sui 60 milioni di euro.

L’Azienda Ospedaliero Universitaria chiude il bilancio con 301 milioni di costi (in leggera flessione rispetto al 2015) a fronte di ricavi pari a 310 milioni (calati di circa 10 milioni soprattutto per via dei mancati contributi). Il valore della produzione in regime di ricovero vede una lieve flessione da 129 a 128 milioni, mentre il valore della produzione specialistica ambulatoriale vede un incremento da 50 a 55 milioni.

Il personale sanitario merita un capitolo a parte. “Il costo del personale è diminuito di un milione di euro per via del trasferimento all’Ausl del personale del 118 e diabetologia ma abbiamo investito 500mila euro per assumere personale di assistenza – specifica il direttore generale Tiziano Carradori -. La totale dotazione organica (fra tempi indeterminati e determinati su posti vacanti) è passata da 3624 del 2015 ai 3657 del 2016, fino ad arrivare a 3715 figure nel 2017”.

Per la prima volta dall’apertura dell’ospedale di Cona, i costi del contratto di concessione sono in diminuzione, anche se di poco (da 39 milioni e 454 mila euro a 39 milioni e 120mila euro). Una flessione che crescerà ulteriormente quando verranno attivati i parcheggi a pagamento entro luglio: “un beneficio per noi ma probabilmente non per gli utenti” ironizza Carradori.

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