Politica
7 Maggio 2017
Il movimento si presenta in città: "Europa progetto irrealizzabile e criminale"

Anche a Ferrara c’è un “Fronte Sovranista”

di Redazione | 3 min

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Applicare la Costituzione italiana e abbandonare definitivamente il sogno degli Stati Uniti d’Europa, definito “un progetto irrealizzabile e criminale”. Sono questi in sintesi gli obiettivi espressi nella conferenza stampa di presentazione a Ferrara del Fronte Sovranista Italiano.

“Abbiamo iniziato un anno e mezzo fa svolgendo seminari in regione e ora stiamo cercando di formare gruppi nelle città con azioni sul territorio come volantinaggio e banchetti” introduce Carmine Morciano, spiegando che l’obiettivo sarà quello di “diventare in futuro un partito politico facente parte di una coalizione sovranista che possa entrare in Parlamento nelle prossime due legislature. È arrivato il tempo di credere in noi cittadini che abbiamo il dovere di dare il nostro contributo partecipando alla vita politica”.

È lo stesso Morciano poi ad attaccare Beniamino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi, colpevoli, a suo dire, di “aver dato la prima grande batosta ai cittadini mettendo in atto il divorzio tra Banca d’Italia e Ministero del Tesoro, cambiando così la struttura e sostenibilità del debito pubblico. In questo modo Banca d’Italia non poteva più acquistare titoli del debito italiano e quindi lo Stato non ha più potuto decidere i tassi di interesse”. E ancora: “Non abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità negli anni ’80, semplicemente il debito pubblico è cresciuto quando il tasso di inflazione è calato – afferma il portavoce Fsi -. Il nostro avanzo primario è stato bruciato dal tasso d’interesse ed il debito pubblico senza interessi sarebbe appena al 12,3% del Pil”.

“Dal 1992 con l’entrata in vigore del trattato di Maastricht in Italia scoppia Tangentopoli, muoiono i partiti politici, esplode il debito privato ed il nostro paese può solo vivacchiare senza fare nulla di strutturale” prosegue nel suo ragionamento Morciano, sottolineando che “la nostra Costituzione tutela con diversi articoli il lavoro ed il salario mentre non fa alcun accenno all’inflazione, valore invece diventato fondamentale dal 1992 in poi. La priorità dell’Italia è sempre stata il lavoro, mentre l’Ue ragiona in modo diametralmente opposto ponendo l’inflazione al massimo al 2% e accettando una disoccupazione al 10,5%, percentuale che non abbiamo mai raggiunto quando eravamo un paese sovrano”. Secondo il portavoce del Fsi “disoccupazione e inflazione sono parametri opposti come dimostra la curva di Phillips. La priorità come comunità nella quale viviamo dovrebbe essere una bassa disoccupazione e non la stabilità dei prezzi come la chiamano loro”.

L’attenzione quindi si sposta sulla politica e non sono mancati attacchi: “Ognuno può essere più o meno d’accordo con i partiti della prima repubblica ma bisogna evidenziare che facevano gli interessi del popolo e non della finanza – tuona Morciano -. Come Fsi abbiamo posizioni diverse, c’è chi viene da sinistra, da destra e dal centro, ma al momento la questione essenziale è la sfida tra sovranisti contro globalisti”.

“Non va fatto un referendum per uscire dall’Euro, che è solo uno strumento del neo liberismo imperante per amplificare le storture del meccanismo, ma dobbiamo chiedere al popolo di uscire dai trattati di Maastricht” dichiara il rappresentante Fsi, convinto che la concentrazione debba spostarsi “sulla sovranità in senso ampio. Una questione che va intesa in tutti i campi, non solo quello monetario”. Il finale è tutto riservato al tema alleanze future ed eventuali coalizioni con partiti già attivi sul tema. “In questo momento i tempi per le alleanze non sono maturi né da parte nostra né di altre realtà che si stanno sviluppando – spiega Morciano -. Un partito sovranista deve partire dal basso creando gruppi di militanti e non con singoli capi e come Fsi ci siamo dati 4 anni di tempo per diventare un partito, a quel punto ci guarderemo intorno”.

Un pensiero questo ripreso da altri componenti: “C’è il tentativo oggi da parte di diversi partiti, come M5S, Lega Nord e Fratelli d’Italia, di impadronirsi del termine sovranisti – concludono i militanti -. Si spacciano per sovranisti chiedendo magari di uscire dall’Euro ma questo non basta, la sovranità deve riguardare più campi”.

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