Cento
6 Maggio 2017
Due iniziative che hanno l'intento di "attivare politiche di prevenzione"

Tra bullismo e sicurezza in rete, i progetti della Municipale per gli studenti

di Redazione | 2 min

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Cento. “Giovani. Devianza. Legalità” e “Prima di clikkare… pensaci! Non cadere nella rete!”: questi i due progetti della Polizia municipale di Cento rivolti agli studenti delle scuole secondarie inferiori e superiori del territorio.

Due iniziative che hanno l’intento di “attivare politiche di prevenzione – afferma il comandante Fabrizio Balderi, – e che hanno visto il via definitivo durante l’anno scolastico 2016/2017”. Importante ricordare, sottolinea l’assessore Cinzia Ferrarini, “le potenzialità di Internet in quanto strumento eccezionale: l’ufficio Scuola comunale mette già a disposizione professionisti per gestire i rapporti in fasi di crescita con i propri figli, ma è necessario educare gli studenti con interventi doverosi come questi, dall’efficacia garantita”.

Il percorso “Giovani. Devianza. Legalità” ha visto coinvolti 640 studenti del Liceo Cevolani, dell’Ipsia Fratelli Taddia e l’Isit Bassi Burgatti: nello specifico, sono stati evidenziati “i limiti, spesso sottili, tra il reato e quelli che molti studenti considerano ragazzate; i fattori di rischio, i procedimenti penali e i casi di bullismo, cyberullismo, abuso di alcool e droghe, comportamenti devianti e violenti” spiega l’ispettore Massimo Perrone. Obiettivo: “Responsabilizzarli e renderli consapevoli delle conseguenze delle loro azioni e del ruolo della Polizia municipale, nell’ottica di aprire un canale di collaborazione e dialogo”.

330 i ragazzi delle scuole Malpighi-Renzi, degli Ic 2 e Ic 1 coinvolti nella campagna di sensibilizzazione della sicurezza in rete: “In particolare – racconta l’agente Rita Taddia, – ci siamo focalizzati sull’iter penale minorile in cui s’incorre per questi reati informatici, dietro i quali molto spesso s’innesca un meccanismo difficile da interrompere”. Si è parlato anche di temi come l’adescamento online, la diffusione di materiale pedopornografico, la persecuzione: “I ragazzi hanno voglia di raccontarsi: è stata un’esperienza positiva per entrambe le parti”.

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