Politica
29 Aprile 2017
All'Ibs la presentazione del suo libro ‘Credere, tradire vivere. Un viaggio negli anni della Repubblica’

Galli Della Loggia: “Stiamo diventando un paese ignorante”

di Redazione | 3 min

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L’Italia ha una storia difficile e drammatica, le varie componenti sono in crisi, siamo nel vuoto e i pronostici non possono essere tanto favorevoli”. E ancora: “Ci sarebbe bisogno di investire in attori e scelte nuove ed una delle ragioni del declino italiano è la crisi profondissima del sistema dell’istruzione, che sarebbe la leva per il futuro. Stiamo diventando un paese ignorante, abbiamo il record di cellulari ma diminuiscono i libri letti”.

Arriva sul finale della presentazione all’Ibs del suo libro ‘Credere, tradire vivere. Un viaggio negli anni della Repubblica’ la bocciatura senza possibilità di appello per il nostro paese da parte dello storico ed editorialista de il Corriere della Sera Ernesto Galli Della Loggia che ribadisce di essere “molto pessimista per il futuro del paese. Ad inizio del 2000 le culture politiche che ci avevano portato ad essere tra i paesi più industrializzati del mondo sono state spazzate via ed oggi siamo appesi al nulla”. Secondo lo storico “non abbiamo neanche più i nostri tre grandi protettori storici cioè Usa, Unione Sovietica e la Chiesa Cattolica. Non tutta l’Europa è in crisi, ha subito un ridimensionamento ma le condizioni sono migliori della nostra”.

Pensavamo di essere saliti sul vagone di testa ma oggi sappiamo che a causa di errori e del fatto di non cambiare quando era ora non ci siamo saliti” polemizza ancora Galli Della Loggia che punta il dito anche contro i partiti politici attuali. “Il Movimento 5 Stelle ha creato un’egemonia politica mettendo temi centrali nel quadro politico perché altri non avevano proprio argomenti – chiosa l’editorialista -. Non parlando di niente vengono fuori gli scontrini come centro della discussione politica ed una delle ragioni dell’attuale vuoto è la mancanza di conoscenze dei parlamentari e la loro scarsa istruzione”.

L’attenzione dello storico si sposta quindi sugli italiani accusati di “profonda ineducazione politica. Hanno una doppia morale, non pagano le tasse e scavalcano le leggi però vogliono che i parlamentari paghino tutti fino all’ultimo, c’è un moralismo da poveracci o il moralismo degli immoralisti”. È proprio il tema della moralità una dei più citati nella presentazione del libro: “Il moralismo nasce con il fascismo e si sviluppa con il nodo fascismo/antifascismo nella resistenza e con le ideologie totalitarie – afferma Galli Della Loggia -. È l’arma più semplice per combattere in politica perché distrugge l’avversario e la discussione referendaria del 4 Dicembre ha avuto principalmente argomentazioni cariche di contenuti etici sia da una parte che dall’altra”.

Questo libro mi è venuto spontaneo titolarlo così e mi sono reso subito conto dell’ambiguità perché ciò che lega credere e vivere è cambiare mentre tradire è l’accusa che si fa nella società a chi cambia” sottolinea il docente, convinto che “in politica è lecito cambiare idea, quello che non deve cambiare sono i valori. È folle pensare che un uomo politico ritenga giusto adottare strumenti di 50 anni fa”. Ma non è tutto: “In Italia il problema del cambiamento è diventato drammatico a causa della nostra storia in quanto tanti italiani sono stati comunisti o fascisti, due ideologie oggi poco spendibili – dichiara l’editorialista -. Molti italiani hanno dovuto rinnegare quello che sono stati come hanno fatto molti leader del Pci”.

Sul finale non viene risparmiato nemmeno Enrico Berlinguer: “Capisco che è rimasto carissimo a tanti militanti Pci, anche a me era simpatico e lo ritengo una persona sobria – conclude Galli Della Loggia -. Questo non vuol dire però, come testimoniano tanti documenti, che si dissociò dall’Unione Sovietica, rimase convinto che le società socialiste erano moralmente migliori di quelle capitaliste senza accorgersi che invece erano società invase di corruzione in ogni fibra”.

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