Pur essendo in totale accordo con le motivazioni addotte dal Comitato delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma relative alla destinazione della Casa della Patria, l’ANPI di Ferrara esprime prima d’ogni altra, la preoccupazione per le sorti del Museo del Risorgimento e della Resistenza.
I motivi sono principalmente due: il primo è legato al fatto che il progetto che è stato possibile osservare altro non è che una planimetria che riprende la situazione esistente con pochissimi ritocchi, il secondo è che non è stato possibile capire con sufficiente chiarezza quale sia la tempistica di tutta l’operazione e se questa tuteli effettivamente il funzionamento continuativo del Museo senza interruzioni dalla durata imprevedibile.
Per quanto riguarda il primo punto, sembrava che attualmente stesse operando una commissione che doveva valutare la possibilità di spostare la Pinacoteca Nazionale nei locali del Castello. Se ciò fosse avvenuto si sarebbe liberato tanto spazio da rendere inutile l’occupazione del locali del Museo. Pur non essendosi appresa alcuna notizia relativa ai risultati di questa indagine, in conferenza stampa si è dichiarato tout court che sarebbe avvenuto lo spostamento del Museo alla Casa della Patria. Evidentemente, al di là della fattibilità dello spostamento, ha pesato il costo dello stesso che, forse, né il Comune, né la Provincia, né lo Stato vogliono o possono accollarsi.
Anni fa si era già progettato di spostare il Museo nella sede che era del Museo Antonioni, ma la “sfortuna” ha voluto che il terremoto non gli abbia causato alcun danno e che quindi per farlo occorrano fondi del Comune e non fondi del sisma. Nonostante ciò avremmo avuto piacere che ci fosse spiegato in modo pubblico e comprensibile il motivo, poiché ci era sembrato che quello fosse un progetto da tener presente. Evidentemente l’edificio in questione è destinato ad altro che non ci è dato sapere.
Il vicesindaco Maisto ha dichiarato che “il Museo è invecchiato … che serve un restyling, va ripensato e riorganizzato”, e noi siamo assolutamente d’accordo. Ma le planimetrie che ci sono state presentate non rispondono certamente alla dichiarazione citata, sia per la limitatezza che per la disposizione degli spazi che, più che risolverli, ripropongono i problemi del Museo stesso, sia per quanto riguarda l’aspetto della archiviazione, del magazzino e degli spazi bibliotecari, sia per gli spazi espositivi delle tante mostre che vi si tengono, sia per lo spazio dedicato agli incontri pubblici, lezioni e conferenze (davvero minimale e inadeguato).
A ciò si aggiunga che ancora non abbiamo potuto vedere una previsione di spesa ed un capitolato d’appalto dal quale si possa evincere quale parte della cifra a disposizione possa essere utilizzata per i lavori di ristrutturazione dello stabile e quanto alle migliorie relative ad arredi e dotazioni museali.
L’ultima osservazione riguarda il posizionamento del Museo stesso in quel quadrante della città. Mentre apprezziamo l’idea del museo diffuso e della valorizzazione di tutto il centro storico, non ci pare adeguata la localizzazione del Museo del Risorgimento e della Resistenza che, a nostro avviso, meriterebbe una sede propria come ha ora, più centrale rispetto alla città e non in coabitazione con altri (le Associazioni e l’AVIS).
Se davvero si pensa sia necessario spostare il Museo, noi riteniamo che debba essere istituita una Commissione di esperti che siano consapevoli delle necessità e delle risorse a disposizione, ma soprattutto che sappiano tener conto del valore Civile del Museo in oggetto, assolutamente centrale per la coscienza democratica della città, al fine di predisporre nel tempo più breve un progetto che non presenti discontinuità di servizio e sia effettivamente migliorativo sotto ogni aspetto.
Segreteria provinciale Anpi Ferrara