Cronaca
28 Aprile 2017
Diversi elementi spingono a estendere verso nord l'area delle ricerche

‘Igor’, blitz a Bando: si allarga la zona rossa

di Redazione | 3 min

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Nuovo blitz delle forze dell’ordine in un casolare nella zona di Bando di Argenta, dove sembrano aver portato le tracce di Norbert Feher, alias Igor, il killer di Budrio e di Portomaggiore. Come nei blitz precedenti, anche in questo caso non si è arrivati alla cattura, ma le ricerche del fuggiasco sembra stiano portando un po’ fuori dalla cosiddetta ‘zona rossa’ tra le oasi di Marmorta e Molinella.

Una sensazione confermata anche da un precedente blitz, sempre nella zona di Argenta, in un accampamento rom a Boccaleone, ai margini della ‘zona rossa’. Passati al setaccio inoltre altri casolari e anche abitazioni private. I tanti blitz che si sono alternati in questi giorni nelle campagne fanno pensare che ‘Igor’ si sia spostato in continuazione per trovare riparo e nascondersi per sfuggire alla serrata ‘caccia all’uomo’. Diversi elementi hanno quindi spinto le autorità a ritenere che ‘Igor’ possa essersi allontanato dalla zona rossa e indotto ad allargare verso nord l’area delle ricerche, cioé verso l’area del Po.

La conferma dei suoi  continui spostamenti arriva anche dal ritrovamento di tane e giacigli che sarebbero stati utilizzati dal killer, l’ultimo costruito in un punto elevato per avere la visuale libera sui campi attorno e poter avvistare in tempo gli inseguitori: si tratterebbe di un buco già esistente che ‘Igor’ avrebbe allargato e mimetizzato con rami e foglie.

Mentre le ricerche proseguono senza sosta, gli inquirenti continuano a lavorare sul sottobosco della criminalità che potrebbe essere entrata in contatto nel tempo con Norbert  Feher, cercando di estrapolare da loro tutte le informazioni utili sulle sue abitudini, sul suo modo di agire e sulle conoscenze che potrebbe aver attivato per farsi aiutare nello sfuggire alle ricerche. Fra le ipotesi al vaglio anche quella di qualche persona che potrebbe rifornirlo di cibo e acqua in punti prestabiliti.

Intanto la psicosi di ‘Igor’ si diffonde e si susseguono gli avvistamenti del killer soprattutto nel Veneto, dove arrivano quasi due segnalazioni al giorno di persone che riferiscono di averlo visto. Ieri mattina la notizia di un avvistamento a Verona Est, nella zona delle passeggiate tra Montorio e San Martino Buon Albergo, ha fatto scattare da parte di Carabinieri e polizia posti di blocco e rastrellamenti nella zona, senza però alcun riscontro. C’è poi chi ha creduto, l’altro giorno, di averlo visto a Conselve, in provincia di Padova, mentre entrava in un appartamento, nel quale è scattato un blitz di carabinieri e pattuglie antiterrorismo che hanno fatto sussultare dallo spavento il padrone di casa, in effetti molto rassomigliante al killer serbo.

In ogni caso l’intensificazione dei controlli sul territorio, incentivata dalle ricerche del killer, ha portato a scoprire altri reati e carichi di droga. E’ successo nell’argentano e a Tresigallo, con l’arresto di zio e nipote in un casolare con hashish e marijuana, ma anche a Ozzano nell’Emilia, dove addirittura sono stati sequestrati 280 chili di marijuana. Tempi duri, insomma, per i malviventi che si trovano o transitano nelle zone delle ricerche.

E chissà se la psicosi di ‘Igor’ non abbia contagiato anche qualche meteorologo, dato che la perturbazione che è attesa sul nord Italia dal 2 maggio e che insisterà almeno fino al 5 maggio è stata chiamata “Vortice Igor”: una strana coincidenza visto quanto sta accadendo proprio in questa parte del nord Italia.

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