Cronaca
27 Aprile 2017
La polizia mette i sigilli a quattro locali tra minimarket e bar in tre giorni

Alcol ai minori e slot machine, giro di vite del questore

di Redazione | 4 min

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Un vero e proprio giro di vite quello che il questore di Ferrara Antonio Sbordone ha voluto imprimere per contrastare la vendita di alcol ai minorenni e far rispettare le regole sul gioco d’azzardo a Ferrara. Un giro di vite che ha portato alla chiusura temporanea di quattro locali nel giro di tre giorni.

Alcol ai minori, sanzionati due minimarket. La polizia nell’ultimo periodo ha rafforzato la propria attività di controllo sulla vendita di alcol ai minori – anche a seguito del nuovo decreto legge che ne vieta tout court la somministrazione ai minori di 18 anni (e non più solo ai minori di 16) – mettendo nel mirino alcune attività commerciali già poste sotto osservazione in precedenza. In particolare si tratta due minimarket gestiti da cittadini bengalesi, il primo in piazza Ariostea e il secondo in via Armari.

Il primo è quello forse quello più noto alla cittadinanza e più problematico in quanto nel tempo più volte sanzionato (nel 2012, nel 2015 e due volte nel mese di aprile 2017) perché sorpreso a vendere bevande alcoliche a persone minorenni. Il fatto più grave risale al lontano 2012 e proprio nei prossimi giorni è prevista l’udienza, più volte rinviata, relativa alla vendita di alcool a un minore di 14 anni. Altre sanzioni sono state contestate al titolare del minimarket, S.J. del 1964, e ai suoi dipendenti. Le ultime in ordine di tempo sono quelle relative alla vendita di due bottiglie di birra a ragazze del 2001.

Il secondo minimarket, gestito da un altro cittadino bengalese, nel mese di aprile alle ore 22 ha venduto una bottiglia di vodka, come riscontrato dalla polizia municipale di Ferrara – settore polizia commerciale – a un minore di 18 anni che palesemente dimostrava la minore età e al quale non è stato chiesto il documento di identità per accertarsi se la vendita poteva essere effettuata. Il minimarket era oggetto di attenzione perché si trova sul tragitto di molti giovani studenti che, all’uscita dagli istituti scolastici della zona, transitano in via Armari.

Nella giornata di mercoledì 26 aprile la polizia di stato, divisione amministrativa e sociale diretta da Amedeo Pazzanese, ha predisposto per entrambi i locali un provvedimento di sospensione delle licenze per la vendita di bevande alcoliche a firma del questore: il provvedimento sarà valido per sette giorni ed è una sorta di “avvertimento” per possibili ulteriori sanzioni più importanti e definitive qualora si ripetessero casi analoghi.

Secondo i dati della questura sono più le ragazze che i ragazzi a ricorrere a questi minimarket per acquistare bevande alcoliche e superalcoliche che poi utilizzano in strada e prima di recarsi nei locali notturni della città e provincia. L’attenzione è più che mai alta anche in virtù del recente provvedimento di legge ha sostanzialmente tagliato le differenze tra vendita e somministrazione.

Slot machine. Colpita anche un’attività gestita da un cittadino cinese di 30 anni, chiusa dagli uomini della divisione Pasi della questura.  Il provvedimento è scaturito dai controlli effettuati dalla polizia municipale che in due occasioni nei mesi di febbraio e marzo ha accertato che sei apparecchi per il gioco d’azzardo erano in funzione in orario non consentito (elevando anche le relative sanzioni amministrative). L’Amministrazione comunale di Ferrara – lo ricordiamo – con apposita ordinanza ha imposto lo spegnimento delle apparecchiature da gioco negli orari compresi tra le 13 alle ore 5.30 e dalle ore 21 alle ore 9 del giorno seguente per contrastare il dilagare della cosiddetta ludopatia, ovvero la dipendenza patologica e compulsiva dal gioco. La chiusura disposta dal questore risponde anche all’esigenza di scongiurare il verificarsi di gravi episodi e alla necessità di assicurare la tutela preventiva della sicurezza dei cittadini anche dal pericolo della diffusione sul territorio comunale della ludopatia, che costituisce un problema di disagio sociale, con grave conseguenze dei cittadini e ripercussioni anche in ambito famigliare.

Brutte frequentazioni. Infine, il questore ha emesso un altro provvedimento di chiusura a carico dell’esercizio pubblico in via Marina, questa volta a Comacchio, gestito da un cittadino cinese di 35 anni. In questo caso, come risulta dagli accertamenti eseguiti da carabinieri, l’esercizio era frequentato da soggetti pregiudicati, tanto da costituire pericolo per la pubblica sicurezza. Il questore ne ha disposto la chiusura per 15 giorni.

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