La “cortina fumogena” – come la chiama il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla – inizia a dipanarsi. Anche se dopo 28 anni. Il caso dell’omicidio di Denis Bergamini – avvenuto il 18 novembre del 1989 e frettolosamente archiviato come suicidio – è ufficialmente riaperto. Isabella Internò, l’ex fidanzata del giovane calciatore del Cosenza, nato a Boccaleone di Argenta, e il camionista Raffaele Pisano sono indagati per omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione.
A questo si aggiunge il provvedimento con cui la procura ha ordinato la riesumazione della salma di Denis. “perché – spiega ai microfoni di Rai Sport Facciolla – vogliamo approfondire con le tecniche di cui oggi si dispone tutti i possibili aspetti di quello che non è un suicidio, non è ipotizzabile come un suicidio”.
L’intervista di Nuccio De Simone tocca argomenti dell’inchiesta ancora top secret. Come il movente, che vede “un mix di questioni sentimentali e di questioni legate ad altre tematiche”, le frequentazioni, come quella con Michele Padovano, suo compagno nel Cosenza e poi attaccante della Juventsu: “la storia giudiziaria – racconta il procuratore capo – più o meno recente ci consegna Padovano come un amico stretto di Bergamini. I due erano molto legati e avevano una conoscenza di rapporti e di situazioni diversa da quella di altri. Bergamini non era legato solo a Padovano, ma anche ad altri, tra cui Simoni e comunque c’erano anche soggetti privati”.
E la pista della droga? “Il discorso droga è un discorso presente fin dai primi atti della indagine. Le variabili ipotizzabili possono essere tante. Sembrerebbe una vicenda chiusa in un rapporto tra pochi soggetti che evidentemente hanno goduto di protezione…è stata creata una cortina fumogena per evitare che venisse fuori la verità”.
Il pm non esclude nemmeno il coinvolgimento della mafia (“può essere”) e racconta due episodi inquietanti: “Il giorno del funerale sul pullman dei calciatori c’era anche la fidanzata di Bergamini con una busta che conteneva i vestiti di Denis. Questa busta se la passarono, per un fatto affettivo, i calciatori poi però sparì. Gli abiti di Bergamini non ci sono più. Subito dopo il funerale, Padovano accompagnò la fidanzata di Bergamini a casa, fu invitato a salire con insistenza. Lui andò sopra e trovò una festa. C’erano delle paste, il giorno del funerale stavano festeggiando…”.
Ora il nuovo impulso della procura potrebbe donare finalmente un po’ di verità alla famiglia di Denis, morto a 27 anni. Meno di quanti Donata, la sorella, sta aspettando per ottenere giustizia. “Finalmente – scriva su Facebook -. Ora Denis”.
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