Politica
26 Aprile 2017
Il senatore Pd Sergio Lo Giudice e dal vicesindaco Massimo Maisto lanciano da Ferrara la volata per Orlando in vista delle primarie del 30 aprile

“Renzi vorrebbe essere Macron ma tante differenze tra Italia e Francia”

di Redazione | 3 min

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Massimo Maisto e Sergio Lo Giudice

di Mattia Vallieri

Unione Europea, situazione della sinistra in Italia ed in Europa, revisione del partito, scuola, lavoro, diritti e le elezioni francesi. Sono i questi i temi trattati dal senatore Pd Sergio Lo Giudice e dal vice sindaco Massimo Maisto allo spazio Grisù, momento questo che è servito per lanciare la volata finale ad Andrea Orlando in vista delle primarie del Partito Democratico in scena domenica 30 Aprile e dove non sono mancate stoccate verso l’ex segretario Matteo Renzi.

“Orlando ha rilanciato il tema degli Stati Uniti d’Europa con l’elezione diretta della Commissione Europea e disegna un Pd incastonato all’interno del modello europeo” introduce Lo Giudice, convinto invece che “Renzi non stia mettendo in campo un sistema anti europeo ma per troppo tempo ha lisciato il pelo a concetti euroscettici attaccandone l’eccessiva burocrazia. Va messa in campo una politica diversa, dobbiamo assumerci la responsabilità di puntare al rafforzamento dell’Europa”. Un pensiero che trova totalmente d’accordo anche Maisto che sottolinea come “alla crisi dell’Europa dobbiamo rispondere con più Europa. Con la crisi non siamo diventati tutti più poveri, c’è stato piuttosto un allargamento delle disuguaglianze”.

“A Renzi piacerebbe essere come Macron che sta facendo il partito della nazione ma le differenze tra Francia e Italia sono tante” afferma ancora l’assessore alla cultura, un pensiero questo ripreso anche dal senatore Pd che spiega come “l’idea di Macron e di Renzi è quella di creare un campo largo contro populismi e xenofobi, ma questo è molto preoccupante e mi chiedo quali prospettive politiche potremmo indicare con gli europeisti nostrani rappresentati da Alfano e Berlusconi? Noi dobbiamo puntare ad un nuovo centro sinistra allargato”.

Non solo: “Pensare di mettere forze sistemiche contro quelle antisistema è un’idea pericolosa che rischia di rafforzare gli ultimi – chiosa Maisto -. Va recuperata credibilità europea con serietà e buon governo evitando sprechi del governo Berlusconi ma anche le politiche dei bonus a tutti i diciottenni e il taglio dell’Imu indiscriminato”.

L’attenzione si sposta quindi sul partito e anche qua non mancano frecciatine all’ex premier: “Il giudizio su Renzi come capo del governo è in chiaro scuro ma la performance come segretario è non pervenuto – polemizza Lo Giudice -. Ha inteso il ruolo di segretario come qualcosa da tenere in caldo per le elezioni successive”. Secondo il senatore Pd “tema della revisione del partito è il punto fondamentale del programma di Orlando. Importante deve diventare la selezione della classe dirigente che abbia solide radici nella società”.

Bordate all’ex segretario arrivano anche sulla riforma della Buona Scuola etichettata da Lo Giudice come “il segnale chiaro di un percorso riformista calato dall’alto, presuntuoso e arrogante. Nonostante le ingenti risorse messe sul piano dell’edilizia scolastica quando andiamo in giro non c’è un insegnante che non ci insulti, sono scontenti perché le loro voci non sono state ascoltate e ci hanno colpiti con il referendum”.

“Escludo di uscire dal Pd ma dobbiamo porre con grande forza il meccanismo di democraticità interna che è mancata in questi tre anni in cui la maggioranza decideva senza dare spazio alla minoranza a cui veniva detto di provare a vincere il prossimo congresso” attacca ancora Lo Giudice prima della chiusura dedicata ai diritti Lgbt, tema di cui è stato grande protagonista. “C’è un pezzo di società e partito, compreso Renzi, che crede che le unioni civili siano il traguardo e altri come noi ed Orlando che lo ritengono un primo passo importante in cui c’è da proseguire il percorso” replica Maisto, lasciando la parola a Lo Giudice che sottolinea come le unioni civili rappresentino “una legge importante ma nella quale mancano due pezzi: uguaglianza dello stesso istituto e la parte di tutela dei figli. Sono due questioni che cercheremo di portare avanti e che trovano d’accordo il ministro Orlando”.

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