Attualità
23 Aprile 2017
L’artista Francesca Barnabei omaggia Luigi Negri con un’opera “elogiata da Sgarbi”

Un ‘San Giorgio’ al vescovo, quando l’arte diventa testimonianza di fede

di Redazione | 2 min

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E’ un opera “di cui ha parlato con elogio anche Vittorio Sgarbi” quella che l’artista clodiense Francesca Barnabei ha deciso di donare a sua eccellenza Luigi Negri al termine della messa solenne in occasione del Santo Patrono. Un giorno scelto non a caso, se pensiamo a San Giorgio come “la testimonianza in questo mondo della forza di ciò in cui si crede, della fede di cui i Santi hanno lasciato l’impronta nella storia”.

La stessa Basilica di San Giorgio, originariamente Cattedrale di Ferrara, dove è avvenuta la consegna dell’omaggio, è testimonianza storica della bellezza artistica a cui si può giungere quando si è mossi dalla forza della fede, cosa che è avvenuta anche con la successiva costruzione dell’attuale Cattedrale, fortemente voluta dai cittadini dell’epoca che contribuirono, ognuno a suo modo, alla sua realizzazione.

L’opera di Barnabei, insignita del 1° Premio Contemporanei agli Uffizi di Firenze, fa rivivere le memorie dei martiri quale è stato San Giorgio: si tratta infatti della riproduzione fotografica dell’omonima statua presente nella piazza vescovile di Chioggia, ‘Refugium Peccatorum’. “Chioggia, com’era allora – racconta il presidente dell’associazione Nastro Azzurro Paolo Sturla Avogadri – era un’isola dalla quale non si poteva fuggire, e dove vi si portavano i condannati a morte, che dovevano passare per un canale attraversato da statue (una delle quali era proprio ‘Rifugium Peccatorum’, ndr), alle quali era concesso loro rivolgere un’ultima preghiera”.

Una testimonianza di fede, quindi, quella che Barnabei riporta nel suo presente, la stessa fede “che non può essere scalfita neanche dalle cattiverie di questo mondo. La storia – afferma l’arcivescovo uscente – è sempre stata fatta dai potenti e il popolo ha sempre subìto; e nell’epoca di casa d’Este, molto spesso erroneamente vista con idillio, San Giorgio richiamava a un certo realismo. Si può dire che il popolo di Ferrara abbia sempre riconosciuto che San Giorgio era lì, e la sua memoria, quella di colui che ha sacrificato la sua vita per la fede, ci sproni a trovare la forza per le cause delle nostre vite, per la lotta al maligno di questo mondo, e a perpetrare la sua testimonianza attraverso le opere”.

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