Politica
24 Aprile 2017
Marco Ascanelli risponde all'accusa di "posizioni antisemite" del consigliere di Bondeno.Gli fa eco il segretario generale Cgil Zagatti: "Strappo col Pd"

“Le parole di Corradi sono una grave offesa a tutta l’Anpi”

di Redazione | 6 min

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Marco Ascanelli (foto di Alessandro Castaldi)

“Credo che le parole del Corradi siano una grave offesa a tutta l’associazione Nazionale Partigiani d’Italia”. Non tarda ad arrivare la risposta di Marco Ascanelli, presidente provinciale Anpi alla frase di Tommaso Corradi, consigliere comunale di Bondeno e coordinatore provinciale per la mozione Renzi, secondo cui l’Anpi “ha assunto posizioni antisemite”, riferendosi alla decisione di ammettere al corteo del 25 Aprile gruppi palestinesi.

Parole che hanno creato mugugni e polemiche nel corso della serata-dibattito pubblico a Palazzo della Racchetta con il vicesindaco Massimo Maisto, coordinatore provinciale per la mozione Orlando. E che hanno rimbalzato a Ferrara – e non solo – creando un certo sconcerto, tanto da portare Ascanelli a una doverosa precisazione in netta polemica con il consigliere.

“La nostra associazione – spiega infatti Ascanelli – ormai da decenni si adopera per la pace tra i popoli. Proprio per questo motivo per il 25 aprile a Roma si è deciso di fare una manifestazione aperta a tutti senza simboli di partito solo con la bandiera della pace e quella dell’Anpi in modo che tutte le forze che si riconoscono nei valori della Costituzione potessero partecipare. Durante il secondo conflitto mondiale si sono verificate alleanze di ogni tipo, nella comunità ebraica c’era chi era dichiaratamente antifascista mentre altri si sono schierati insieme ai fascisti. Parte del  mondo arabo dominato dagli inglesi scelse di schierarsi con i tedeschi. Tutto questo succedeva più di settanta anni fa, con un mondo completamente diverso dall’attuale, allora noi non dovremmo confrontarci con la Germania visto come si è risolta la seconda guerra mondiale”.

Il presidente provinciale Anpi aggiunge poi che “i problemi politici tra Palestina e Israele non  hanno niente a che fare con l’antisemitismo, entrambi i popoli soffrono politiche imposte dai rispettivi governi soggiogati da nazioni  loro alleate come America e Russia”.

“Occorre – conclude Ascanelli – fare lavorare le diplomazie, l’occasione  della manifestazione di Roma ha un grande significato di pace e solidarietà tra i popoli, in occasione del 25 aprile è un grande segnale di aggregazione. Non saperlo cogliere vuol dire non aver capito niente della nostra  recente storia”.

Ma a rispondere a Corradi è anche Cristiano Zagatti, segretario generale della Cgil Ferrara, laddove il coordinatore della mozione Renzi aveva accusato proprio gli appartenenti alla Cgil di non essere “interlocutori seri e affidabili” per avere spinto verso il No al referendum. “E così il Pd locale – dichiara Zagatti – anche per voce di Tommaso Corradi, coordinatore provinciale per la mozione Renzi, ha pensato bene di tirare dentro la Cgil nella campagna elettorale per le primarie. La Cgil e l’Anpi. Trascinarle per i capelli, diremo. L’operazione è triste e squallida, come tutte le operazioni che mirano a nascondere il vuoto di contenuti. Penoso spettacolo della disgregazione, della storicamente perniciosa ricerca del nemico, della delegittimazione del pensiero discorde, del rancoroso tentativo di superare la frustrazione del risultato referendario che, va ancora una volta ricordato all’esimio Corradi e ai suoi colleghi, è stata la scelta degli italiani; vogliamo ritenerli tutti ostili, tutti nemici? Così parrebbe… altrimenti non rimane che l’inclinazione al masochismo estremo. Ricorda molto alcune note vicende: quella del Sindaco Marino stroncato dallo stesso Pd che poi perde miseramente il governo della città. O il tracollo generalizzato dei consensi alle ultime amministrative. Un capolavoro! Colpa della Cgil? Dell’ Anpi forse?”

Per Zagatti quella del Pd e di Corradi sarebbe “la strategia perfetta per consegnare il Paese a coloro che più distanti non potrebbero essere dai principi di uguaglianza sociale e partecipazione, agli ideali cioè della sinistra e pertanto di interesse della Cgil”. E solleva il dubbio che si tratti di una strategia pianificata: “Alcuni dirigenti del Pd  indossano una maglia rossa (stinta) ma, pur di segnare, eccedono e continuamente fanno degli autogoal (casuale?). Tutto ciò appare quantomeno poco rispettoso dei militanti convinti che ancora si riconoscono in quella forza politica (e la cui bandiera del cuore è rosso sangue delle battaglie per i diritti) e mi riferisco anche ai tanti pensionati dello Spi-Cgil che, con sofferenza, vivono questo momento. Meno interessati sono i lavoratori e giovani  nelle cui assemblee nei luoghi di lavoro non v’è traccia del congresso del Pd. E, amara constatazione, nemmeno ve n’è negli incontri con i tanti giovani, precari, disoccupati , atipici o, fino a ieri, “voucheristi”. Costatzione amara perchè di “P”olitica abbiamo tutti tanto bisogno”.

“Per quanto riguarda le commemorazioni del 25 aprile – continua Zagatti – chi scrive non può che rammaricarsi per l’assenza della Brigata Ebraica dalle manifestazioni romane e, anzi, la ritiene un’occasione per respingere ogni revisionismo e mantenere vivo il ricordo dell’immensa tragedia della Shoah. Nessuno al mondo può accusare la Cgil e l’Anpi di antisemitismo. E’ un oltraggio, una contraddizione in termini. Ma chi scrive, con l’organizzazione tutta a cui appartiene, ha l’ambizione di fare del 25 aprile una giornata in cui si difende ed onora la pace, in cui si lotta contro tutti i fascismi, le violenze, i razzismi e, anche, le occupazioni militari. Si insegue l’utopia di tornare ad un dialogo tra i popoli che, finalmente, possano riconoscersi sotto la bandiera comune del dolore e delle ingiustizie sofferte, sotto la bandiera comune dell'”incontro” anziché dello scontro che, per voce di Corradi, sembra tanto caro all’attuale Pd. Sotto la bandiera comune di un futuro possibile. Quella bandiera per la Cgil, e l’Anpi mi permetto di dire, è ancora una volta rossa. Le dichiarazioni su un Anpi “divisivo” e l’indiretto sostegno all’affermazione che non si trovino al suo interno  “i veri partigiani” è la sola operazione che alimenta la divisione e l’intolleranza. Vorremmo che il oresidente Orfini, Corradi e i loro sodali, guardassero dritto negli occhi coloro che parteciperanno alle manifestazioni, il 25 aprile, portando i vessilli dell’Anpi e avessero la forza e il coraggio di dire ai loro volti segnati , proseguimento di quella esperienza della sinistra italiana che è nata dal loro sacrificio partigiano, che difendere la Costituzione nata dalla Resistenza li ha resi “nemici” dello schieramento in cui tanti si riconoscevano e per cui tanti hanno combattuto. Chi sarebbero i “veri partigiani” per la sinistra attuale (o quel che dice di esere all’interno del Pd)? E quei “veri partigiani” come avrebbero scritto la Costituzione? Art. 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sulla flessibilità del lavoro”? Beh, la Cgil sfilerà accanto all’Anpi, con orgoglio. E accoglierà, con irriducibile passione, ogni bandiera che rappresenti la volontà di ricomposizione di società ferite dalla violenza e dal sopruso”.

“Per quanto riguarda l’affidabilità della Cgil – conclude Zagatti – suggerirei a Corradi di studiare un po’ di più la storia del nostro paese, della Cgil e dei partiti progressisti e di non scimmiottare mentori arroganti che vanno misurati non sul numero di riforme fatte (come superficialmente sostiene) ma sulla loro qualità: quanto utili e positive si sono dimostrate per le persone “comuni” che un partito progressista dovrebbe rappresentare? Quanto hanno migliorato la loro condizione materiale? Semplicemente, pragmaticamente: stanno meglio o peggio? Un ultimo suggerimento: si legga l’ultimo numero dell’osservatorio sull’economia e il lavoro in provincia di Ferrara e tragga le oneste conclusioni in merito allo sperpero di oltre 17 miliardi di risorse pubbliche impiegate nel paese per drogare, con il Jobs Act, i numeri del mercato del lavoro. E nonostante i dati dopati, i risultati si sono dimostrati comunque disastrosi, soprattutto per giovani e donne. Solo dalla onesta valutazione del reale si può costruire qualche cosa di utile, diversamente, la mistificazione non è altro che tifoseria e allora è certamente più soddisfacente e fruttuoso… tifare Spal! La scelta di strappare con la Cgil sembra davvero netta e in assenza di una presa di distanza tempestiva e pubblica del segretario provinciale del Pd rispetto alla posizione di Corradi, è chiaro che quello spazio di confronto costruttivo, necessario anche nel nostro territorio, viene fortemente compromesso”.

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