Terre del Reno
24 Aprile 2017
Contri (Fi) avrebbe contattato un imprenditore locale interessato a subentrare. Franchi: "Le istituzioni si dovevano muovere prima, ora c'è bisogno della Procura"

Manifatture Bonzagni, ancora di salvataggio. Ma l’amministratore replica: “Troppo tardi”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Morì sul lavoro in Borgo Punta. Si attende l’udienza preliminare

Si attende la fissazione dell'udienza preliminare del processo per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana, impegnato in un cantiere per la ristrutturazione col Superbonus 110% di un palazzo in via Borgo Punta, al civico 187

Sobbe (La Nena): “L’idrovia così com’è stata pensata non si farà mai”

"L'idrovia così com'è stata pensata non si farà mai, non sarà mai effettivamente funzionante e sfido chiunque a pensare che le navi di IV classe europee possano passare sotto il ponte di San Giorgio". A dirlo, durante la IV commissione presieduta da Tommaso Mantovani (M5S) è Georg Sobbe titolare de La Nena sas

Dosso. Per la Manifatture Bonzagni di Dosso, azienda per la quale si è avviato il fallimento, sembra esserci una via d’uscita grazie a un imprenditore interessato a subentrare. Lo annuncia Diego Contri di Forza Italia, che dopo la notizia del fallimento della società e l’appello dei sindacati a chi fosse interessato alle sorti dell’azienda a farsi avanti, si è adoperato nel cercare una soluzione fra gli imprenditori locali “prima che la situazione precipiti ulteriormente”.

Per la Manifatture Bonzagni, che da oltre 40 dà lavoro e sostentamento a 30 famiglie, potrebbe quindi non essere sceso il sipario, se è vero, come riferisce Contri, che “dopo un febbrile lavoro di contatti ed incontri, sono stato contattato da un imprenditore locale che mi ha espresso il proprio interesse in tal senso e che è pronto a valutare la possibilità di subentrare in questa storica attività proponendo un proprio piano industriale non solo per salvare l’attività, ma per rilanciarla ulteriormente con altri investimenti”.

“E’ mia intenzione – aggiunge Contri – mettere al più presto le parti sedute attorno ad un tavolo regionale per valutare la possibilità di questo salvataggio”.

Dopo le parole di speranza di Contri, arriva a stretto giro la replica dell’amministratore della società in stato prefallimentare, Franco Bianchi. “Dal 17 di febbraio – dice – giorno in cui sono stato obbligato a presentare in istanza di fallimento in proprio per difendere la società dall’essere privata dei macchinari la cui asta era prevista per il 20 di febbraio, che avrebbe comunque portato a un fallimento senza più avere le possibilità di ripartire, gli unici soggetti che hanno seguito da vicino le vicessitudini dell’azienda sono state la Femca Cisl e la Provincia di Ferrara. Non abbiamo mai avuto il piacere di ricevere supporto da nessun altro”.
“Dove era Unindustria Ferrara – continua Bianchi – che non ha mosso un dito per salvare una sua associata e comunque un’azienda del Ferrarese?  Dove era la Regione Emilia Romagna, quando ha respinto la nostra richiesta di messa in sicurezza degli impianti elettrici e antincendio danneggiati dal terremoto? Qualcuno dovrà spiegare perché si è voluto far fallire un’azienda, che pur sottocapitalizzata e senza supporto finanziario, era comunque un azienda in crescita: il 2016 sul 2015 si era chiuso con un incremento di fatturato del 11.3%. Per non voler sospendere l’asta dei macchinari di una settimana, asta che comunque non avrebbe portato nessun introito alla Procedura Fallimentare della vecchia Manifatture Bonzagni MB srl, qualcuno dovrà spiegare ai creditori di quest’ultima che il nostro fallimento, voluto a tutti i costi, avranno una perdita di diverse centinaia di migliaia di euro. Ringrazio il signor Contri, ma non credo che nessuno in questo momento abbia necessità di avere mediazioni, le istituzioni si dovevano muovere in questi ultimi due mesi, ora è troppo tardi. Ora c’è bisogno della Procura della Repubblica che faccia luce e stabilisca se ci sono state delle responsabilità su questo, quasi certo fallimento, voluto a danno di tutti”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com