Cronaca
23 Aprile 2017
La procura romagnola lo ha indagato per l'omicidio di una guardia giurata nel dicembre 2015

‘Igor’ forse ha ucciso anche nel Ravennate

di Redazione | 3 min

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Norbert Feher, alias ‘Igor’, è formalmente indagato per la morte di Salvatore Chianese, avvenuta il 30 dicembre 2015 a Fosso Ghiaia, in provincia di Ravenna. A darne la notizia è la stessa procura della città romagnola: troppe infatti le analogie fra la morte del metronotte e i recenti crimini commessi dal serbo fra il bolognese e il ferrarese.

Chianese, guardia giurata di 42 anni, fu ucciso il 30 dicembre 2015. Quella notte, nei pressi della cava Manzona, mentre stava aprendo la sbarra di ingresso alla cava, qualcuno gli sparò una fucilata nel lunotto posteriore dell’auto. Un secondo colpo – mortale – lo raggiunse al volto. A sparare fu un fucile calibro 12 caricato a pallettoni.

Dopo l’omicidio, l’assassino lo derubò della pistola di ordinanza – una Beretta calibro 9x21e del portafogli. Sul luogo venne rinvenuto un bossolo, calibro 12, di fabbricazione dell’Est Europa.

Un modus operandi che fa pensare alla procura ravennate che anche dietro a quel delitto ci possa essere la mano di ‘Igor’.

Il delitto del dicembre 2015 ricalca passo per passo l’aggressione alla guardia giurata a Consandolo del 29 marzo. In quell’occasione fortunatamente il vigilantes si salvò. Ma la sua pistola venne usata per uccidere Davide Fabbri nel suo bar di Riccardina di Budrio.

A suggragare il sospetto degli inquirenti c’è anche il fatto che il killer venne fermato nel 2015 diverse volte dai carabinieri nella zona del ravennate e in particolare attorno a Cervia. Anche allora vestito con l’usuale tuta mimetica. Il 36enne era appena uscito dal carcere per le rapine con ascia nell’argentano e nei suoi confronti non c’erano provvedimenti di cattura o di espulsione.

Un utile indizio potrebbe essere il cellulare utilizzato allora da ‘Igor’. Gli inquirenti verificheranno se quel numero abbia mai agganciato una delle celle della zona in quel giorno.

Per tutte queste coincidenze la procura romagnola ha deciso di indagarlo formalmente per l’omicidio Chianese e così, in caso di un futuro processo, Feher dovrà rispondere anche di questa accusa.

Ma prima bisogna trovarlo, e per questo le ricerche sono andate avanti anche ieri – sabato – senza sosta. Il quattordicesimo giorno, tuttavia, si è concluso come tutti gli altri, ovvero con un nulla di fatto. Le forze dell’ordine mantengono la stessa impeccabile volontà di assicurare ‘Igor’ alla giustizia, e gli inquirenti continuano a battere tutte le piste possibili, dalle conoscenze fino a quella delle celle telefoniche, anche se per ora non ci sono grandi novità, si sta ancora tentando di mettersi in contatto con la madre di Feher in Serbia, che però continua ad essere protetta dalle figlie che non vogliono farla parlare.

Quanto invece all’ipotesi che ‘Igor’ possa aver avuto un addestramento militare nelle milizie serbe, la sua reale età – è nato il 10 febbraio del 1981 – esclude qualsiasi possibilità di partecipazione alle guerre nell’ex Jugoslavia (aveva solamente 10 anni allo scoppio nel 1991), ma potrebbe essere stato addestrato per la guerra in Kosovo combattuta fra il 1995 e il 1999. La sorellastra Nikoletta, infatti, non ha smontato in toto questa tesi: secondo lei il killer avrebbe lasciato la Serbia prima di svolgere il servizio di leva.

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