Il primo round si è concluso con un nulla di fatto. Ma di positivo c’è che al tavolo di trattativa Carife per il contratto integrativo si sono seduto anche i vertici del futuro acquirente Bper.
Un segnale importante, di sensibilità e volontà di ragionare, anche se ieri, durante la trattativa con i sindacati, le posizioni dei ‘contendenti’ sono risultate assai distanti, tanto che ci sarà bisogno almeno di un secondo “round”, già calendarizzato per lunedì 24 aprile alle ore 15.
La discussione tra vertici Carife-Bper e organizzazioni sindacali di categoria è iniziata attorno alle 15, mentre all’esterno della sede di corso Giovecca si è formato un presidio di circa 100 persone, dipendenti preoccupati per l’esito dell’incontro e per le proprie retribuzioni, che in mancanza di contratto integrativo – o di un suo ridimensionamento – potrebbero risultare alquanto ridimensionate.
Posizioni distanti, si diceva, con i sindacati a puntare sul recupero totale delle voci dell’integrativo e i vertici della banca a partire invece da una posizione assai più lontana e proiettata verso il basso. Ci sarà ancora molto da lavorare al tavolo di trattativa per giungere a un compromesso soddisfacente per entrambe le parti, ma la strada sembra essere tracciata.
“Auspichiamo – commenta Maria Teresa Ruzza della Uilca nazionale – che la nuova gestione Bper, nell’avviare una stagione di cambiamento, intenda allontanare non solo chi ha fatto danni in Carife, ma anche chi non è riuscito a rimettere in sesto la banca”.
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