Economia e Lavoro
5 Aprile 2017
Tavola rotonda della Uil. Tagliani: “Basta piangerci addosso”. Bonaccini: “Dare risposte rapide”

Un patto territoriale per far ripartire l’economia ferrarese

di Redazione | 3 min

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Il futuro del lavoro agricolo passa dal “Sistema Agricoltura Ferrara”

Ferrara si dota del "Sistema Agricoltura Ferrara". Bandi e assicurazioni, utilizzo di fitofarmaci, lavoro agricolo e contrasto al caporalato. Questi sono solo alcuni dei temi presenti nel documento strategico sull'agricoltura, redatto per la prima volta dal Comune di Ferrara in sinergia con tutte le associazioni di categoria e le grandi aziende agricole del territorio

di Mattia Vallieri

Creare una rete di sistema tra imprese ed un nuovo patto territoriale, che riprenda quello regionale, con lo scopo di migliorare l’andamento economico, soprattutto attraverso la riduzione del gap infrastrutturale. Sono queste le linee guida individuate nel corso della tavola rotonda promossa dalla Uil Ferrara per trovare idee e processi che permettano al territorio estense di uscire dall’attuale situazione di impasse soprattutto nel confronto con le altre province emiliano romagnole.

Dopo l’introduzione del segretario provinciale Uil Massimo Zanirato (“ci sono le potenzialità per ripartire anche perché la regione non può permettersi che il territorio ferrarese rimanga indietro”) la parola passa a Giuliano Zignani (Uil Emilia Romagna) che sottolinea come vada dato atto alla regione di “aver aperto il dialogo sul patto per il lavoro, Ferrara però rimane un problema ed è più in difficoltà rispetto agli altri. La cassa integrazione in provincia è in netta ripresa ma Ferrara merita di uscire da questa posizione ed occorrerà declinare il patto in termini ferraresi”.

“Dobbiamo creare una rete di sistema per individuare criteri per attirare sul territorio nuove imprese, il tutto unito alla necessità di irrobustire la presenza di aziende già nella zona”’afferma il sindaco Tiziano Tagliani, convinto che la provincia debba “puntare sui propri punti di forza, come l’Università, colmare il gap infrastrutturale e su questo la Cispadana per noi è strategica ed è la scelta che abbiamo fatto”. Secondo il presidente della Provincia “nel nostro territorio il settore delle costruzioni non esiste più ed insieme ad agricoltura e chimica erano i punti di diamante di Ferrara. Ci vuole maggiore consapevolezza dei nostri mezzi e smetterla di piangerci addosso perché così facendo smontiamo il grande lavoro che facciamo”.

A snocciolare dati su uno dei problemi ferraresi è il docente universitario Aurelio Bruzzo: “Registriamo una diminuzione della popolazione in tutti i comuni della provincia ad esclusione di Portomaggiore – sottolinea Bruzzo -. Ferrara si sta spopolando ed il rapporto natalità-mortalità nel 2016 è stato il peggiore di sempre”. E ancora: “Il flusso migratorio sta rallentando, gli over 65 rappresentano il 27% della popolazione mentre le persone in età attiva sono il 61,3%, ben lontani dalla strategia di Lisbona che Emilia Romagna ha già raggiunto – chiosa il docente -. Solo attraverso migrazioni, non solo di extracomunitari, si può risolvere il problema”.

“Dovete essere fiduciosi perché a Ferrara la disoccupazione è diminuita del 2% in due anni ed è aumentata l’occupazione” dichiara il governatore Stefano Bonaccini, sostenendo che “Ferrara è storicamente un territorio più in difficoltà di altri. Politica ed istituzionale riconquistano fiducia quando danno una capacità di risposta rapida”.

Il governatore si sofferma a lungo sui dati della Regione: “abbiamo fatto tutto quello che avevamo promesso e nessuno in Italia cresce quanto noi – replica orgoglioso Bonaccini -. Abbiamo ridotto la disoccupazione dal 9% al 6,9% e puntiamo, alla fine del mandato, di raggiungere il 5% nonostante le scelte di politiche internazionali e i dazi proposti da Trump rischiano di complicarci i piani”.

Non solo piena occupazione però, il presidente regionale punta anche alla creazione di “buona occupazione. Dobbiamo crescere puntando alla sostenibilità e il consumo a saldo zero di suolo è molto importante per questo territorio così come il fatto di puntare sulla cultura vista l’Università ferrarese”. I dati parlano anche di “un tasso di occupazione regionale che ci vede al secondo posto dietro al Trentino Alto Adige, ma siamo primi per quella femminile e questo grazie agli investimenti in welfare. Per questa provincia abbiamo pensato ad un piano territoriale specifico che riprenda le linee di quello regionale ed è importante che Ferrara si aggreghi con altri e non rimanga sola”.

“Dobbiamo svoltare sulle infrastrutture – conclude il governatore -, per quanto riguarda la giunta Bonaccini la Cispadana va assolutamente fatta”.

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