Attualità
27 Marzo 2017
Giovanni Bloisi da Varese a Gerusalemme si ferma al Castello Estense per ricordare i martiri della libertà

Ferrara tappa immancabile del ‘viaggio della memoria’

di Redazione | 3 min

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di Cecilia Gallotta

Ha già percorso 600 km il ‘ciclista della memoria’ Giovanni Bloisi, che da Varese, suo luogo d’origine, si è cimentato in un pellegrinaggio ‘a due ruote’ dei luoghi simbolo della persecuzione nazi-fascista con destinazione Gerusalemme. Prima di proseguire però si ferma a Ferrara, e lo fa proprio di fronte alle famose “persiane socchiuse, da cui tutti hanno visto e nessuno parlava”; davanti a quel muretto del Castello Estense in cui 11 martiri persero la vita durante la lunga notte del ’43.

Sono 5 mila in tutto – andata e ritorno – i kilometri del viaggio di Bloisi, “che finora sta andando bene – racconta -: in Israele mi fermerò qualche giorno e quindi farò un po’ di kilometri anche lì. Mi hanno già chiesto se per il prossimo giorno della memoria sono disponibile per fare una mostra fotografica di questo viaggio, che si concluderà all’ambasciata israeliana di Roma”.

Bloisi, con sé, oltre ad una forza e un coraggio lodevoli, porta “un messaggio importantissimo – testimonia lo storico Marco Cavallarin – che è quella di far rivivere una memoria particolare, quella di Sciesopoli”: si tratta dell’ex colonia fascista di Selvino (Bergamo), dove 800 ebrei orfani e reduci dai campi di concentramento furono accolti e riportati alla vita tra il ’45 e il ’48.

“Ho conosciuto personalmente gli ex bambini di Selvino – racconta la direttrice del Meis Simonetta Della Seta – e quando li ho incontrati mi hanno detto di essere grati all’Italia per la loro salvezza”. Una gratitudine, certamente, ad un’Italia “che ne ha fatte di cotte e di crude – argomenta Cavallarin – ma penso sia bellissimo che ci sia qualcuno come Bloisi che in qualche modo possa rendere azioni parole come queste; fu Ferruccio Parri a destinare Selvino alla comunità milanese, e lì la distanza fra ebrei e non ebrei era annullata, esattamente come davanti a questa targa del Castello. Penso che sia una delle pagine più commoventi della storia dell’umanità”.

Il viaggio di Bloisi ha fatto anche tappa in sette scuole, dalle quali ha ricevuto, per volere dei ragazzi, 7 braccialetti che porterà con sé in Israele, dove approderà al Kibbuz Tze’elim, diventato dopo il ’48 la nuova casa dei “bambini di Selvino”. A Gerusalemme poi Bloisi non arriverà disallenato, perché in sella alla bicicletta lo era già 25 anni fa “quando vidi la guerra in Kashmir”, e questo non è il suo primo viaggio della memoria: “per esempio – racconta – i campi di concentramento in Russia li ho visti tutti, ma diciamo che adesso volevo dedicarmi un po’ alla nostra storia”. Questo viaggio, insomma, non poteva non passare per Ferrara, che, come afferma il vicesindaco Maisto “è la città delle biciclette, è la città del Meis, ed è una città per la pace”.

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