Attualità
25 Marzo 2017
Marighelli e Garavini in carcere a Ferrara per “I sabati delle famiglie”

I detenuti incontrano i figli sotto l’occhio dei garanti

di Redazione | 2 min

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Marcello Marighelli

Il garante delle persone private della libertà personale, Marcello Marighelli, e la garante per l’infanzia e l’adolescenza, Clede Maria Garavini, parteciperanno oggi, sabato 25 marzo, alla casa circondariale di Ferrara a “I sabati delle famiglie”, due ore speciali di colloquio che padri e figli possono trascorrere assieme al resto della loro famiglia.

Il programma prevede laboratori e momenti di gioco. Uno spazio che fa parte del progetto “Comunque papà”, iniziativa promossa per sollecitare una maggiore attenzione ai figli da parte delle persone detenute, sostenere i bambini più piccoli in un’esperienza traumatica come la carcerazione di un genitore, rendere più sopportabili le difficoltà dovute alla lontananza e superare il problema dei colloqui senza alcuna intimità.

“Il rapporto con la famiglia e soprattutto con i figli – spiega Marighelli- è un tema molto sensibile per i padri detenuti, tanto che è uno degli ambiti sul quale arrivano il maggior numero di segnalazioni e un problema evidenziato spesso anche nei colloqui. L’origine del mio impegno nel progetto – continua il garante -, nato quando ero garante dei detenuti del Comune di Ferrara e che intendo promuovere e diffondere anche adesso in questo mio nuovo ruolo di garante regionale, sta quindi nell’aver accolto le esigenze dei detenuti”. I bambini, conclude, “sono il motore di questi incontri: la mediazione passa attraverso di loro, che interagiscono con i loro pari e stimolano gli adulti a partecipare”.

Ha manifestato grande interesse a conoscere questa esperienza anche la garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Clede Maria Garavini. “Questi momenti, espressione di protezione delle relazioni figli-genitori hanno un alto valore e rivestono un significato particolare nella crescita dei bambini, se condotti con appropriatezza”. L’attenzione per la continuità affettiva, conclude Garavini, “si manifesta anche attraverso la cura degli spazi in cui i genitori incontrano i figli”.

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