Politica
21 Marzo 2017
Il grido d'allarme della Fp-Cgil: «Vaso è colmo, ma dove sono politica e società civile?»

Cona. “Silenzio assordante della città” sul caos emergenza-urgenza

di Redazione | 3 min

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(archivio)

«C’è una parte della città che sta zitta, non sente il grido di allarme che arriva dai lavoratori della sanità. La politica, le istituzioni, le associazioni? Silenzio totale. Un silenzio assordante che non può che far paura».

È quanto scrive la Funzione Pubblica della Cgil in merito al caos della riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza all’Ospedale di Cona e ai problemi che vivono tutti gli operatori: medici, infermieri e Oss. E lo fa in una sorta di appello diretto alla società civile, alla politica, alle istituzioni e, infine, alla stessa direzione del Sant’Anna.

«Ormai il vaso è colmo – scrive il sindacato – si susseguono senza sosta le richieste di intervento per mettere ordine a quella che ormai senza ombra di dubbio può essere definita una scelta sbagliata: la riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza dell’Ospedale di Cona. Non c’è operatore sanitario, sia esso medico o infermiere, che lavora in ospedale che non pensi che scegliere di usare il reparto di Medicina e Chirurgia di Urgenza come “contenitore” sia una scelta da rivedere, da ripensare e il prima possibile da cancellare».

«E sbagliata la collocazione degli spazi, la dotazione organica, la dotazione strumentale – osserva ancora il sindacato -. E non siamo solo noi a dirlo, ne sono convinti tutti, tutte le persone di buon senso che ogni giorno lavorano in quel reparto. Lo sanno tutti gli operatori della sanità che ogni giorno vivono l’Ospedale di Cona. Malgrado ciò, nessuno riesce a capacitarsi del perché ci si debba ridurre a umiliare così tanto il lavoro di medici, infermieri e operatori socio sanitari. È evidente che le scelte compiute derivano anche dal fatto che chi le ha decise non vive nel nostro territorio, è qui di passaggio, la sera e il fine settimana torna nella propria casa lontano da Ferrara ed è per ciò che non ne subisce gli effetti. Ma la politica? La società civile? Dove sono, in cosa altro di importantissimo sono concentrati? Assessori regionali, provinciali, sindaci, presidenti, avete a cuore la salute dei cittadini? – chiede la Fp-Cgil -. Se tutti gli operatori sanitari evidenziano le criticità rispetto al modello incomprensibile proposto, voi che fate, state a guardare? Se la direzione aziendale è sorda, parli la politica e dica ai ferraresi perché oltre ai tagli alla sanità, che è il male comune dell’Italia di questi anni, qui a Ferrara si compiono scelte di difficile comprensione e impossibili da condividere in quanto l’unico effetto che hanno creato, a parte il risparmio sul personale, è il disagio degli operatori ed il pericolo per i pazienti».

«Non dovete necessariamente rispondere al sindacato – scrive ancora la Fp – rispondete ai medici, agli infermieri e agli operatori socio sanitari che lavorano in reparti come la Medicina e Chirurgia d’Urgenza ma non solo; perché essi hanno il diritto ad avere risposte, sono coloro che si assumono, nel quotidiano, nei fatti la responsabilità e non stando dietro ad una scrivania. Rispondete ai pazienti costretti a vivere sulla propria pelle il pericolo evidenziato anche dai medici nell’ultima lettera alla direzione generale. La Funzione Pubblica Cgil, ascolterà con il dovuto rispetto quello che avrete da dire, ma non rimarrà insensibile ed inerme alle scelte che avete intenzione di fare».

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